PUBBLICITÀ
HomeCronacaCaso Garlasco, "Sempio conosceva le domande già prima dell'interrogatorio"

Caso Garlasco, “Sempio conosceva le domande già prima dell’interrogatorio”

PUBBLICITÀ

Nuove rivelazioni scuotono l’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007. Al centro dell’attenzione è l’interrogatorio del 2017 ad Andrea Sempio, all’epoca amico del fratello della vittima e considerato una figura secondaria nella vicenda. Ma secondo la Procura di Brescia, proprio quell’interrogatorio sarebbe stato viziato da anomalie gravi.

Le intercettazioni e il “vantaggio informativo”

Sempio, secondo i magistrati, avrebbe saputo in anticipo le domande che gli sarebbero state rivolte in Procura. Lo rivelerebbero alcune intercettazioni ambientali registrate subito dopo l’interrogatorio del 10 febbraio 2017, in cui l’uomo e il padre Giuseppe commentavano l’incontro con i magistrati. In particolare, avrebbero riconosciuto di aver “cannato” la risposta relativa a uno scontrino che doveva fornire un alibi e di aver percepito che gli inquirenti fossero “dalla nostra”, soprattutto per via delle domande sulla localizzazione del cellulare.

PUBBLICITÀ

I rapporti con carabinieri e magistrati

Ulteriori elementi critici emergono in merito ai rapporti tra Andrea Sempio e alcuni membri delle forze dell’ordine. L’ex carabiniere Spoto si sarebbe intrattenuto con lui per oltre un’ora prima della notifica dell’invito a comparire, mentre l’ex luogotenente Sapone, ritenuto vicino all’allora pm Mario Venditti, avrebbe avuto contatti pregressi con Sempio senza motivazioni investigative chiare.

Indagini e accuse di corruzione

Nel decreto di perquisizione notificato all’ex procuratore aggiunto Mario Venditti, oggi indagato per corruzione in atti giudiziari, la Procura di Brescia denuncia che le indagini del 2017 sarebbero state condotte in modo opaco. Tra le irregolarità segnalate, anche l’omissione della trascrizione di passaggi rilevanti contenuti nelle intercettazioni.

Secondo l’ipotesi accusatoria, ci sarebbe stata una presunta corresponsione di denaro da parte della famiglia Sempio in cambio dell’archiviazione del procedimento che lo vedeva coinvolto. Il sospetto è che l’ex magistrato abbia ricevuto una somma indebita di denaro nell’ordine di 20-30mila euro per favorire l’amico del fratello della vittima nel primo procedimento penale in cui era accusato di omicidio e che è stato archiviato nel 2017.

Intanto la Guardia di finanza di Pavia, su delega della procura di Brescia, sta sentendo i genitori di Andrea Sempio, già perquisiti stamani nell’ambito dell’indagine per corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex procuratore Mario Venditti.

Uno sviluppo che potrebbe cambiare tutto

Le nuove indagini aprono scenari inediti in un caso che, dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere, sembrava aver trovato un punto fermo. Ma tra nuove tecnologie applicate alla scena del crimine, analisi genetiche più accurate e sospetti su coperture istituzionali, il delitto di Garlasco torna al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria.

PUBBLICITÀ