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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Ce ‘o stammo terzianno chiane chiane”, l’ironia di Spalletti sullo scudetto sospeso

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Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa di vigilia della gara Udinese-Napoli in merito all’attesa per la vittoria dello Scudetto ha risposto con una battuta in napoletano che ha scatenato i giornalisti presenti in sala stampa a Castel Volturno. “Ce ‘o stammo terzianno chiane chiane”, ha detto il mister.

“Il Napoli quest’anno funziona anche per i contributi importanti di chi non c’è più come Insigne, Koulibaly, Mertens, Ghoulam, che ci hanno dato molto dal pinto di vista della personalità che serve per indossare la maglia del Napoli”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia del match con l’Udinese.

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Il tecnico commenta anche l’aritmetica che darebbe il tricolore al Napoli già stasera se la Lazio non battesse il Sassuolo: “Non faccio il tifo – ha detto Spalletti – contro gli altri. Sarebbe facile dire a Sarri che anche io spero che si qualifichino il più tardi possibile per la Champions ma non lo faccio. E’ sempre nelle mani nostre il discorso, non si può chiedere nulla agli altri.

    Andiamo a giocare confidando di portare a casa quello che vogliamo”.
Il tecnico commenta anche le parole di ieri di De Laurentiis che ha parlato di scudetti persi ma che il Napoli vince solo con l’onestà: “Non è corretto – ha detto il tecnico – commentare le parole del presidente, anche se ci trovo delle cose giuste.
    Mantiene i conti in ordine ed è un dato di fatto, sono d’accordo con lui su questo. Per il resto non commento”. 

Sul suo lavoro e sul futuro
“il fatto di aver avuto la necessità di lavorarci a testa bassa è ciò che mi ripaga al di là del successo finale che può dipendere da un palo o una situazione di gioco, la buonasorte, io devo essere sempre convinto che le cose che mi succedono passino dalla mia volontà, dal mio impegno al di là degli eventi, devo essere convinto di questo e se lavoro in maniera corretta mi ripaga questo, non il risultato. E’ chiaro che vincere uno Scudetto a Napoli è una cosa extra, super-lusso che da un punto di vista sportivo mi farebbe stare comodo in ogni situazione della mia vita. Futuro? Vorrebbe parlare del mio contratto. Ci sono ancora da fare sei partite e da giocarle bene. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare. Poi dovremo rimetterci in gioco, si parte da ciò che posso dare io: “Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?”.

I momenti decisivi dello Scudetto?
“Secondo me non è una partita o un momento, ma è un modo di ragionare che parte dal primo tempo che è quello giocato l’anno scorso. Quest’anno stiamo giocando il secondo tempo. Per quanto mi riguarda, ho ricevuto un contributo importante anche da giocatori che non ci sono più per arrivare a questa squadra. E’ un discorso che viene fatto dal primo momento e si porta avanti, il rammarico è non aver corretto alcune cose, ma mi viene sempre il dubbio che avrei fatto un’opera di dissuasione di quello che era la convinzione che avevamo. Parte dall’anno scorso con calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Tutti giocatori che hanno dato molto con la loro personalità per quello che doveva essere l’indossare la maglia. Il risultato non dipende mai da una partita sola anche se può dare la svolta in quel momento”.

Sullo sguardo nella famosa conferenza in cui De Laurentiis annunciava di voler puntare allo scudetto
“Il mio sguardo? Significava ‘Bene, ora vedremo che calciatori si porta a casa’. Lei cosa fa a conoscere il mio sguardo, voi siete deformatori (ride, ndr). Ci ha messo anche le parole allo sguardo. Se mi cerca il Napoli, secondo lei io dico di sì per quale motivo? Per vincere e basta. Per quello che hanno visto dopo Sarri o Ancelotti, venivo a far cosa, non venivo qui per lo stipendio, ho già la bistecca al giorno per il resto della mia vita. A me basta quella, non cerco altro. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere. L’anno scorso sono arrivato 3° e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco altrimenti non si fa questo lavoro. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante, a casa parlo di cosa succede, ho due figli grandi che hanno studiato ed erano contenti, ma si è detto che poi bisogna vincere ed è una cosa diversa. La convinzione iniziale era quella, chiara! Napoli è stimolante e bella, lo sapete che è bella, vero? Lo può dire forse uno come me, voi avendola sott’occhio dalla mattina alla sera non potete restare folgorati come chi viene da fuori e se la vede davanti un giorno all’improvviso”.

Cosa provoca l’idea che verrà ricordato per sempre nei racconti dei napoletani?
“Soddisfazione nell’aver creato questo sentimento, è difficile che i napoletani abbiano questa reazione ed il mio pensiero va a ciò che è stato scatenante. Se hanno reagito così, ho fatto qualcosa di importante. Non il titolo finale, ma il percorso”.

Spalletti risponde a Sarri
“Sarebbe facile per me rispondere a Sarri che sarebbe bello che si qualificasse il più tardi possibile per la Champions League ma non lo faccio, io non faccio il tifo contro. È chiaro che mi farebbe piacere chiuderlo subito ma siamo pronti ad andare a fare in campo tutto ciò che serve. Scudetto dell’onestà? È un dato di fatto che lui riesce a tenere i conti in ordine e sono d’accordo con lui, per il resto non commento”

Sulla possibilità di aprire un ciclo
“Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti”.

Questo Napoli è la squadra più forte mai allenata?
“Difficile dirlo, ci sono delle evoluzioni di calcio giocato, accostare squadre passate al calcio presente non è facile. Sono fortunato, ho allenato diverse squadre forti e calciatori fortissimi. Bisogna essere bravi a far venir fuori un collettivo che duri nel tempo e dia entusiasmo. Con una pressione così alta, creare entusiasmo nel gruppo è un fattore fondamentale. Quest’anno, sotto questo aspetto, abbiamo fatto tanto. I calciatori che verranno a giocare a Napoli saranno costretti a dare qualcosa in più per l’amore che si respira in questa città”.

Sull’impatto di Capitan Di Lorenzo
“Di Di Lorenzo in questo campionato ce n’è uno, ma per fare una stagione come la nostra devi avere 22 calciatori forti. Vincere lo scudetto anche nei prossimi anni? Fino a che ci sarò io qui la corda sarà tirata”.

Su Kvara
“Kvara è stupendo, magnifico e delizioso. Un top player, nonostante la sua età. Lui deve imparare ancora tanto e quando lo farà diventerà micidiale, un super calciatore. In questo pensiero, però, c’è un ragionamento di collettivo. Nel gol subito contro la Salernitana, Osimhen sta attorno alla palla da attaccante e non da difensore. Quando trovi un terzino come Di Lorenzo non puoi pensare solo al dribbling che devi fargli. Serve un discorso di atteggiamento da completare per essere una squadra forte”.

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