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martedì, Aprile 30, 2024
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Cimitero di Poggioreale, nuovo crollo: bare e nicchie sbriciolate dopo il cedimento

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Nuovi danni al cimitero di Poggioreale. Nel primo pomeriggio, all’altezza della congrega della Resurrezione, dal lato Cimitero degli Illustri non distante dal forno crematorio, si è verificato un nuovo crollo che ha interessato palazzina dove riposano diversi defunti. Si tratta di un lato dell’ossario comunale opposto a quello del crollo dello scorso 5 gennaio. Visibili a occhio nudo le bare contenute all’interno del manufatto, in pratica sospese del volo.

Sul posto sono giunti i tecnici comunali, l’assessore ai Servizi Cimiteriali Vincenzo Santagada e i vigili del fuoco per valutare l’entità dei danni e mettere in sicurezza l’area. A scopo precauzionale l’area del cimitero monumentale sarà chiusa con un’ordinanza sindacale. 

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Le dichiarazioni di Santagada

L’assessore Santagada dice a InterNapoli.it: «Siamo subito intervenuti per capire la portata dei danni. Si tratta di una tragedia, a maggior ragione dopo che era stato dato inizio all’opera di recupero delle salme del crollo del 5 gennaio, la riapertura di una parte del cimitero un mese fa e la riattivazione del servizio di polizia mortuaria. Ora i tecnici comunali e i pompieri sono a lavoro per capire cosa abbia causato il crollo».

Il precedente crollo

Com’è noto, lo scorso 5 gennaio un crollo causato da un’infiltrazione idrica dal vicino cantiere della metropolitana, ha comportato la fuoriuscita da bare e nicchie dei resti dei defunti e parte dei quali quasi certamente non recuperabili.  Dopo alcuni mesi, sono cominciati le opere di recupero delle salme dopo il dissequestro dell’area da parte della Procura di Napoli.

Per questa vicenda sono una ventina gli indagati  tra tecnici, responsabili delle imprese e della Metropolitana Spa, tra questi l’ex presidente Ennio Cascetta, società che stava realizzando i lavori della metro destinata a collegare la zona di Poggioreale e Centro Direzionale con Capodichino.

La rabbia dei parenti

Pina Caccavale, una dei portavoce del comitato nato dopo il crollo di gennaio, attacca dopo le ultime notizie. «Quanto accaduto è impressionante. Si tratta di un disastro annunciato, ma altri cittadini al di là dei parenti dei defunti coinvolti nel crollo di 9 mesi fa non ci hanno ascoltato. Abbiamo sempre sostenuto che l’incuria del cimitero avrebbe portato a danni ben più corposi di quelli già noti e così è stato».

La Caccavale aggiunge: «A noi hanno detto che la causa delle infiltrazioni nel cantiere della metropolitana era connesso alla presenza del vecchio fiume Sebeto. In questo caso, visto che si parla del lato opposto più vicino alla collinetta, a quale scusa i tecnici o gli esperti addurranno?».

La Caccavale conclude. «I segnali in passato ci sono stati come il crollo della vicina chiesa nel 2015 e quelli a un muro di cinta nel 2016 passato sotto silenzio. Cosa aspettano a intervenire sul serio, che una persona che va al cimitero si imbatta in un crollo e venga uccisa?».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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