Colpo di scena nel processo che vede alla sbarra 22 esponenti del clan Sasso-Parziale di Afragola. Davanti alla Quarta Sezione della Corte di Appello di Napoli – Presidente Toscano – Alfonso Crisci si è dissociato. L’imputato ha reso dichiarazioni spontanee, ammettendo le proprie responsabilità e impegnandosi a non commettere altri reati.
La Corte ha rinviato al 15.10.25 per dare facoltà agli imputati di procedere al concordato.
All’esito dell’attività investigativa, sarebbe emersa l’operatività del gruppo camorristico, articolazione del clan Moccia, operante ad Afragola e con base logistica nel rione Salicelle.
Le indagini avevano consentito di svelare le presunte modalità operative del clan nella gestione delle attività illecite nelle aree di Afragola e Casoria, attraverso il compimento di azioni violente, anche attraverso le stese. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza dei due distinti sodalizi finalizzati al traffico di stupefacenti, con annesso monopolio nel rifornimento delle piazze di spaccio del rione Salicelle e nella cessione al dettaglio di droga nel comune di Afragola e dintorni.
Secondo la Dda, i Sasso e i Parziale avrebbero avuto poi a disposizione numerose armi da fuoco, anche da guerra. Per imporsi la nuova mala di Afragola avanzava a colpi di racket e rapine a mano armata contro imprenditori e commercianti.
Alla sbarra Alfonso Crisci, Giovanni De Pompeis, Cristian Luongo, Pietro De Filippis, Antonietta Parziale, Veronica Parziale, Gennaro Aristarco, Vincenzo Corsini, Luigi Grieco, Carlo Castellacci, Raffaele Fusco, Antonio Raucci, Michele Bizzarro, Domenico Marrone, Federico Maldarelli, Ciro Sannino, Antonio Mosella. Pasquale Varriale, Vittorio Parziale, Giuseppe Sasso.
Nel collegio difensivo gli avvocati Dario Carmine Procentese, Luigi Poziello, Luca Pagliaro, Maurizio Capozzi, Gaetano D’Orso, Maurizio Silvestro, Michele Caiafa, Lucio Coppola.