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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Dad in Campania, l’associazione Scuole Aperte lancia un appello al Governo: “Faccia ricorso contro De Luca”

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”Ci aspettiamo un’iniziativa forte del Governo, del ministro dell’Istruzione Bianchi e dei sottosegretari. Un eventuale provvedimento di chiusura delle scuole va impugnato e noi faremo tutto ciò che è in nostro potere perché si ritorni a scuola in presenza quanto prima”.

Così all’ANSA Palmira Pratillo, presidente dell’Associazione Scuole Aperte Campania, commenta l’annuncio via Facebook del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del rinvio del ritorno in classe per le scuole elementari e medie posticipato alla fine di gennaio. Pertanto questi due ordini di scuole non riapriranno lunedì 10 dopo la pausa natalizia.

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”Purtroppo ce lo aspettavamo – aggiunge Pratillo – ma siamo pronti a fare pressing sul Governo affinché impugni ogni eventuale ordinanza e anche noi comitati penso che ci muoveremo in questa direzione perché ancora una volta in Campania i ragazzi vengono penalizzati e messi in Dad senza alcun motivo e in una regione dove tutto è aperto, tutto funziona e invece la scuola chiude”. E per fare sentire la loro voce, i comitati No Dad pensano anche di tornare in piazza come spesso è accaduto durante lo scorso anno scolastico quando per lunghi mesi la scuola è stata a distanza. ”Vorremo avere giustizia per i nostri figli – conclude la presidente di Scuole Aperte Campania – che come gli altri ragazzi italiani hanno il diritto di andare a scuola. Siamo di nuovo in una situazione assurda”. (ANSA).

 

In Campania gli alunni di scuola elementare e media non torneranno in aula il 10 gennaio. Lo annuncia il governatore Vincenzo De Luca nel corso del consueto appuntamento del venerdì su Facebook. “Credo che sia irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio – sottolinea De Luca – credo che in Campania andremo verso la proroga della chiusura dell’anno scolastico, fino a fine gennaio, per le elementari e le medie. Non apriremo le scuole medie ed elementari. In queste ore stanno lavorando le nostre strutture sanitarie e a breve si riunirà l’Unità di crisi che credo prenderà atto di questa situazione”.

Durissimo l’affondo dell’ex sindaco di Salerno contro il governo: “Ho la sensazione che si mettono in piedi provvedimenti che trasformano i nostri bambini in cavie sull’altare della politica e dell’opportunismo”.

La Campania però resterà in zona bianca. “Ed è un risultato straordinario – dice il presidente della Regione – abbiamo un indice rt dell’1,6 per cento. Siamo la regione più a rischio. Per adesso reggiamo, ma siamo fortemente a rischio”. Poi De Luca contesta in maniera netta le decisioni del governo: “Tempo perso in maniera irresponsabile. Prese misure demenziali e ingestibili”.

 

A giudizio del presidente della Regione “l’italia ha perduto tre mesi senza fare assolutamente niente. Ci siamo esaltati e consolati da soli, abbiamo perso mesi preziosi senza prendere misure serie ed efficaci. Abbiamo continuato a seguire la linea delle mezze misure e assunto tempi lunghissimi di decisione”.

I primi colpevoli dei ritardi e delle decisioni non prese per il governatore vanno cercati in Lega e Fratelli d’Italia: “Questa situazione è determinata dal fatto che il nostro Governo ha delle contraddizioni interne, e ci sono una forza politica di governo e una di opposizione, la Lega e Fratelli d’Italia, che in buona sostanza sono collocati contro una linea di prevenzione del contagio. In questo anno e mezzo si sono limitati a strizzare l’occhio ai No Vax, a quelli che non volevano indossare la mascherina, a quelli che erano contrari al Green Pass. Hanno fatto di tutto per non assumere decisioni rigorose per rincorrere qualche voto in più, secondo me perderanno anche i voti, e il motivo dei ritardi e delle contraddizioni è in questo”. E aggiunge: “Lega e Fratelli d’Italia continuano a lisciare il pelo ai No Vax, in nome del patriottismo hanno rovinato l’Italia. Siamo all’irresponsabilità totale e se per il 90 per cento la responsabilità è di queste forze politiche, per il 10 per cento è degli altri che non hanno il coraggio di parlare chiaro e di dare battaglia politica esplicita e di interrompere le collaborazioni”. Tra le richieste di De Luca c’è anche quella di bloccare la presenza negli stadi: “Avete seguito i tormenti che hanno coinvolto le squadre di calcio in questi giorni con le misure delle Asl. Si è creato il caos anche nel mondo sportivo. La capienza degli stadi adesso è al 50 per cento. L’unica cosa seria da fare è bloccare le presenze negli stadi se vogliamo contenere il contagio”,

Nel suo monolo su Facebook, il presidente della Regione parla anche di un presunto mercato nero dei medicinali antivirali con la Campania che sarebbe penalizzata rispetto ad altre regioni: “Qui hanno mandato meno farmaci”. Il governatore parla di vergogna e annuncia di essere pronto a rivolgersi alla Procura: “Dopo il mercato nero dei vaccini, la Campania come abbiamo sempre denunciato ha ricevuto meno vaccini di tutte le regioni, ora c’è il mercato dei famaci antivirali. La Campania ha ricevuto 480 colli, all’Emilia 840, al Lazio 1680 colli se continua così ci rivolgiamo alla magistratura penale penale perchè siamo di fonte ad abusi  – dice – è vergognoso quello che si sta facendo per i farmaci anti virali. Si segue un algoritmo dell’Aifa, dicono. Invito il commissario, il ministero della Salute e il Governo a distribuire i farmaci in proporzione alla popolazione”

Prima di annunciare lo slittamento del ritorno in aula, De Luca scatta questa fotografia sulla situazione delle scuole: “Abbiamo 3 mila positivi nell’ambito del personale scolastico e 19 mila nella fascia di età 0 – 19. La percentuale di vaccinazione al  delle medie inferiori è del 10 per cento. Ed è molto bassa. I sindaci ci invitano a ritardare l’apertura dell’anno scolastico, i presidi hanno detto che non sono in condizione di garantire l’apertura delle scuole in presenza. Siamo in questa situazione assurda. I presidi non possono neanchce sapere quale sono i lavoratori vaccinati per la tutela della privacy. Non apriremo le scuole elementari e medie il 10 gennaio”.

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