Vincenzo De Luca conferma la linea dura contro i medici no vax, infatti, il personale sanitario, che ha deciso di non vaccinarsi, non potrà entrare in contatto con i pazienti. “E’ stata inviata ai Direttori generali della Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere, una direttiva a firma del Presidente Vincenzo De Luca, con la quale si fa obbligo di definire l’impiego del personale sanitario non vaccinato contro il virus Sars-Covid19 – in concomitanza con la disposta reintegra in servizio – tutelando la salute dei pazienti e degli operatori vaccinati. Saranno quindi messe in campo le necessarie azioni dirette a contrastare ogni ipotesi di contagio, evitando il contatto diretto del personale non vaccinato con i pazienti“, questa la nota della Regione Campania.
DE LUCA ACCUSA IL GOVERNO MELONI
Già ieri De Luca ha criticato la nuova linea covid decisa dal presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e dai suoi ministri nell’ultimo Consiglio. “Gravissima e irresponsabile la decisione del Governo di riammettere negli ospedali e nelle Rsa Medici No vax. Un’offesa alla stragrande maggioranza dei medici responsabili, e un’offesa ai pazienti. Altro che rifiuto di una gestione ideologica dell’emergenza! Questa è davvero una decisione tutta ideologica, totalmente irresponsabile, e degna della peggiore politica politicante. E’ una decisione che offende la stragrande maggioranza dei medici e degli infermieri che si sono comportati in maniera deontologica e responsabile, e ai quali va tutta la mia solidarietà. E’ una decisione che toglie sicurezza e tutela ai pazienti ricoverati e ai loro familiari. E’ una decisione che crea enorme difficoltà ai dirigenti delle strutture sanitarie e ospedaliere, nel loro obbligo di tutela della salute dei pazienti. E’ una decisione che rischia – se si diffonde il contagio fra i medici – di fare avere ancora meno personale in servizio, altro che più medici“, ha dichiarato il Governatore campano.
IL DECRETO DEL GOVERNO
Il Governo ha anticipato al primo novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie.
Inoltre, con specifico riguardo alla categoria degli esercenti le professioni sanitarie, si elimina la misura della sospensione dall’esercizio della professione, al fine di contrastare la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio.