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giovedì, Aprile 25, 2024
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Droga e munizioni in casa, catturato giovane vicino al ras dei Raia

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È un volto conosciuto alle forze dell’ordine il giovane catturato ieri notte a Scampia dagli uomini del locale commissariato (guidato da Giovanni Bruno Mandato). In manette Luca Busiello cognato di Salvatore Russo, arrestato qualche giorno fa nel blitz che ha decapitato i vertici del clan Raia, gruppo che ha soppiantato i Notturno dalla zona dello Chalet Bakù. I poliziotti, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Federico Fellini hanno notato un’auto con a bordo due uomini che, alla loro vista, hanno tentato di eludere il controllo accelerando la marcia.
I poliziotti hanno raggiunto il veicolo ma il passeggero ha tentato di darsi alla fuga a piedi tuttavia è stato raggiunto, bloccato e trovato in possesso di un borsone contenente 4 buste contenenti circa 118,43 grammi di cocaina, 3 involucri contenenti circa 153,26 grammi di eroina ed un bilancino di precisione.
Inoltre, gli agenti hanno effettuato un controllo presso la sua abitazione dove hanno rinvenuto 8 cartucce di vario calibro, 17 bustine con 21 grammi circa di marijuana ed una busta contenente circa 33 grammi di hashish. Busiello è stato così arrestato con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizionamento.

L’articolo precedente. Scontro a Scampia, I Notturno ‘cacciati’ dai Raia

Una faida vera e propria. Iniziata con il pentimento di Gennaro Notturno e poi proseguita con l’intenzione di collaborare del fratello Raffaele. Proprio quest’ultimo sarebbe ben presto finito nel mirino dei Raia divenuto gruppo autonomo e sempre più determinati a cacciare da Scampia gli esponenti della famiglia dei ‘vettori’. A raccontare ai magistrati cosa è accaduto negli ultimi mesi le rivelazioni bomba del nuovo pentito del clan Di Lauro, Pasquale Paolo detto ‘lallone’. Il giovane, classe 1994, è il figlio di Raffaele Paolo ‘o rockets, storico esponente dei Di Lauro e da qualche mese latitante. Paolo junior, dopo la condanna a nove anni per associazione, ha deciso di collaborare con la giustizia spiegando come si è arrivati allo scontro tra i Raia e i Notturno. In uno dei suoi ultimi verbali ha spiegato:”Costantino Raia lo conosco bene, sono stato di recente detenuto con lui,a Melfi
(2021/2022), finché non èstato trasferito a Marassi, e spesso mi intrattenevo con lui. Come mi ha riferito lui, la famiglia Raia comanda nello Chalet Baku, avendo cacciato Raffaele, il padre del chiattone – Nicola Notturno – che uccisero nella 167. Mi disse che, qualche tempo dopo l’omicidio, loro (la famiglia Raia) si era “presa”lo Chalet Baku,e avevano “chiuso”  Raffaele Notturno in casa, nel senso chen on contava più niente
e non poteva fare affari, droga, nulla. “Come regola criminale”, Raffaele Notturno avrebbe dovuto anche “fisicamente” lasciare lo Chalet Baku, ese sta ancora là è grazie ad Antonio Michelò ed a Tonino Abbinante, il padre di Arcangelo, per come mi disse sia mio padre che Costantino Raia. 
Costantino mi disse che loro non erano ben visti per quello che avevano fatto,perché comunque la famiglia Notturno era una famiglia rispettata, e che per questo non si fidavano di nessuno. Mi
diceva che la “baracca”, cioè lo Chalet Baku, lo portavano avanti lui ed i suoi fratelli, tutta la famiglia Raia”.

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