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venerdì, Aprile 26, 2024
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Chili di droga comprata nel Napoletano, nomi e foto dei 22 arrestati della Sacra Corona

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Sono 22 i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita stamane dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Lecce, emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini sulle articolazioni del clan della Sacra Corona Unita “Tornese” di Monteroni di Lecce, che ha documentato l’operatività criminale del sodalizio mafioso facente capo a Fernando Mocera, attivo prevalentemente nei comuni di Carmiano, Veglie, Novoli, Leverano e Porto Cesareo.

Particolarmente significative sono state le conversazioni telefoniche e ambientali intercettate nei giorni successivi all’arresto di Nocera, avvenuto il 18 gennaio 2018, a seguito di una indagine della Guardia di Finanza di Napoli, gli era stato contestato l’approvvigionamento di oltre 40 Kg di hashish da un gruppo operante in San Giuseppe Vesuviano (Na).

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In quel periodo infatti si e’ assistito ad un riassetto del gruppo in cui, pur mantenendo Nocera il ruolo di leader indiscusso, la direzione delle attività delittuose sul territorio è passata materialmente ai fratelli Matteo e Davide Conversano, con il sostegno criminale del leccese Gabriele Pellè, pregiudicato già condannato per associazione mafiosa.

Le indagini hanno accertato peraltro che lo stesso capo clan ha impartito direttive nel corso dei colloqui in carcere, affidando alla moglie il compito di riportarle ai propri affiliati. I 22 destinatari del provvedimento cautelare, per gli investigatori, hanno manifestato dei connotati di estrema pericolosità, come dimostrano la disponibilità ed i riferimenti agli approvvigionamenti di armi (anche automatiche), munizioni e materiale esplodente, nonché la spiccata propensione alla realizzazione di attentati incendiari e dinamitardi per finalità estorsive e intimidatorie, finanche per meri dissidi personali.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

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