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lunedì, Maggio 20, 2024
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Due agguati e 4 feriti, Napoli è una polveriera. Cittadini e commercianti: “Abbiamo paura”

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Due diversi agguati che solo per un caso non hanno portato a ben più gravi conseguenze. E’ stato un pomeriggio di terrore e paura ieri a Napoli. La prima segnalazione è giunta  quando i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e della stazione di Secondigliano sono intervenuti presso il CTO di Napoli per un uomo ferito. Si tratta del 24enne Mariano Errichelli, ferito alle gambe da colpo d’arma da fuoco. Errichelli è il figlio di Antonio, esponente di primo piano del clan Licciardi ucciso in un agguato anni fa. Sarà sottoposto ad intervento chirurgico. Indagini in corso per ricostruire la dinamica. Secondo la prima ricostruzione il raid è avvenuto su Corso Secondigliano dove il giovane sarebbe stato avvicinato da due persone in sella ad uno scooter e centrato alle gambe: ascoltato dai carabinieri Errichelli junior avrebbe ribadito di essere estraneo alle logiche criminali e di non conoscere i motivi per i quali è stato colpito.

Il raid su Corso Amedeo di Savoia

In quegli stessi momenti si consumava per le strade di Napoli un altro agguato, questa volta su Corso Amedeo di Savoia. Un raid dai contorni ancora meno chiari di quello di Secondigliano. Tre le persone colpite: il più grave è il classe 1963 Gennaro Esposito originario della zona di via Tribunali. Gli altri due feriti sono Vincenzo Grandelli, classe ‘67 e Antonio Russo, di un anno più giovane tutti ricoverati presso l’ospedale Pellegrini della Pignasecca mentre Esposito è stato trasportato all’ospedale del Mare in prognosi riservata. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori (su questo episodio indaga la squadra mobile) anche l’ipotesi dell’alterco in strada degenerato poi in sparatoria. Quello che però dà da ‘pensare’ agli investigatori è che sia Grandelli sia Esposito furono arrestati nel 2009 dopo una rapina ad un istituto di credito del Corso Novara. I due, insieme ad altri complici, dopo aver preso in ostaggio il direttore della banca, fuggirono con un bottino di circa 60mila euro. Il raid di ieri è avvenuto proprio nei pressi di una banca, un dato da non trascurare e su cui sono in corso accertamenti.

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LA PAURA DEI RESIDENTI DEL POSTO

I commercianti e residenti del posto hanno poca voglia di parlare, sono arrabbiati e impauriti. Solo per caso non c’è stata l’ennesima vittima innocente. Chiedono più controlli e presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali.“Ci siamo meravigliati, perché qua siamo sempre stati tranquilli. Io sto male, abbiamo visto la gente scappare. Chiediamo una pattuglia in zona, anche sei vigili urbani. Anche i consiglieri di Municipalità dovrebbero fare di più”, denuncia un commerciante del posto. Un altro esercente del posto afferma: “La zona è diventata invivibile. Noi abbiamo sentito gli spari, all’inizio credevamo fossero fuochi d’artificio, poi abbiamo visto la gente che fuggiva. Sarebbero necessari più controlli”. Il titolare di una nostra palestra della zona dichiara: “Non sappiamo cosa sia successo, ma sicuramente la zona è poco sicura. Pattuglie di carabinieri e polizia le vediamo 4 o 5 volte al mese ma non danno la sensazione di protezione che occorrerebbe. La Polizia municipale è invece più presente, passano per verificare le auto in doppia fila. Vogliamo più controlli”.

Per un altro commerciante, invece, il corso Amedeo di Savoia è tranquillo. “Qui non è mai successo niente del genere. Io poi con certa gente non ho e non voglio mai avere nulla a che fare. I controlli invece potrebbero essere migliorati, questo sì. Io avevo un paletto per il carico e scarico merce e qualcuno me l’ha tolto e non riesco più a controllare le consegne. Dovrei fare denuncia alla Terza Municipalità, ma non ho tempo perché devo badare alla mia attività”. Concorde anche una residente del posto:“Ho lasciato la porta della mia casa aperta per andare a buttare la spazzatura perché qua siamo stati sempre tranquilli. Non so cosa sia successo ieri, non c’ero ma mi sorprende perché al corso Amedeo di Savoia si sta bene “.

Il titolare di un’attività commerciale pur rispettando il lavoro dei cronisti tira loro le orecchie: “Parliamo anche delle cose belle del quartiere, della sua vocazione storica e commerciale. Ciò che è successo non ci riguarda, appartengono ad altre dinamiche lontane da noi. Qui abita e lavora gente onesta”.

Le parole dell’assessore Municipale

Ciro Guida, assessore alla Terza Municipalità con delega ai rapporti con le Forze dell’Ordine,  ricorda come “da tempo abbiamo segnalato a tutte le forze dell’ordine, con delle note inviate a loro dal sottoscritto insieme al presidente Fabio Greco, il disordine del quartiere Stella-San Carlo all’Arena e di questi clan che si sono uniti determinando quanto successo ieri”. Guida aggiunge: “Stiamo continuando a chiedere prevenzione e controlli. Non dobbiamo aspettare che muoia qualcuno per poi fare le interforze di polizia – carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Polizia municipale, agenti in borghese, anche per sopperire alle lacune di pochi uomini e pochi mezzi. Il quartiere Stella-San Carlo all’Arena non è solo piazza Sanità o i Vergini ma anche corso Amedeo di Savoia e Santa Teresa degli Scalzi’’.

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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