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giovedì, Maggio 2, 2024
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Due tumori asportati in un solo intervento, ad operare il paziente un robot

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Al Sant’Orsola di Bologna vengono segnalati prodigiosi miglioramenti in ambito chirurgico grazie al proficuo sviluppo tecnologico e robotico. Grazie alle nuove metodologie di lavoro, al paziente in questione sono stati asportati due tumori in un unico intervento grazie alle propedeutiche funzioni del “robot chirurgo”.

I passi della scienza

Grazie alle capacità di un robot il progresso tecnologico in ambito sanitario svela nuove speranze anche per le malattie più insidiose. In un solo intervento il robot chirurgo è riuscito ad asportare due tumori ad un paziente 75enne. L’estrazione del tumore maligno ha interessato prima il rene, in seguito il colon. L’operazione si è conclusa con un eclatante successo grazie all’ausilio della piattaforma robotica Hugo di Medtronic. I meriti vanno, ovviamente, anche all’equipe chirurgica dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna, guidate dai professori Matteo Rottoli e Riccardo Schiavina.

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L’estrazione dei due tumori 

Al di là dell’oggettiva difficoltà e delicatezza che concerneva l’intervento tutto si è risolto per il meglio. L’estrazione dei tumori ha previsto l’asportazione di un carcinoma renale papillare e del colon destro colpito da un adenocarcinoma. Inoltre, sempre nel corso dello stesso intervento al paziente hanno asportato un terzo tumore un polipo cancerizzato nella parte sinistra del colon, tramite chirurgia endoscopica.

La successione di procedure così delicate ha avuto esito positivo grazie al robot Hugo. Attraverso le sue abilità lo sviluppo e la conclusione dell’operazione avvengono in tempi minori, si ha poi una maggiore precisione e un’invasività ridotta. “Grazie alla versatilità, alla maggior comodità e ai costi più contenuti della piattaforma gli interventi che possono essere eseguiti con il robot sono in continuo aumento”, dichiara il Prof. Schiavina. “Grazie a queste nuove metodologie il trauma sottoposto al paziente è meno incisivo e, di conseguenza i tempi di recupero sono molto più celeri. Prosegue il prof. Rottoli.

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