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sabato, Aprile 27, 2024
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È morta Madeleine Albright, il primo segretario di stato donna nella storia degli USA

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È morta sta mattina Madeleine Albright, politica e diplomatica statunitense, ricordata per essere stata la prima donna segretario di stato. Aveva 84 anni ed era malata di cancro. A dare il triste annuncio è stata la famiglia, tramite i canali social della donna.

La storia di Madeleine Albright: da Praga agli USA

Madeleine Albright nacque a Praga nel 1937, col nome di Marie Jana Korbelová, e arrivò negli Stati Uniti nel 1948. Infatti, provenendo da una famiglia ebraica, fu costretta a scappare quando la sua terra d’origine fu annessa al Terzo Reich. Dopo essersi laureata nel Massachusetts e aver conseguito un dottorato in diritto pubblico, iniziò la carriera accademica alla Georgetown University di Washington, dove insegnò Affari internazionali. Infine, però, decise di intraprendere la carriera diplomatica.

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Madeleine Albright, prima donna segretario di stato USA

Di tale carriera raggiunse l’apice quando, tra il 1997 e il 2001, durante il secondo mandato di Bill Clinton, divenne la prima donna a ricoprire l’incarico di segretario di stato USA. Quella del segreteria di stato era – e tuttora è – una delle figure più importanti dell’amministrazione USA, equivalente a quella di un ministro degli Esteri. Dal 1993 al 1997, durante il primo mandato di Clinton, aveva, inoltre, rivestito l’incarico di rappresentante permanente per gli Stati Uniti all’ONU.

Gli incarichi e i riconoscimenti ottenuti

Madeleine Albright è stata una figura chiave nell’amministrazione Clinton. Era una forte sostenitrice della necessità di espansione NATO e fu lei a spingere Clinton ad intervenire nei Balcani per fermare pulizie etniche e genocidi. Inoltre, nel 2012, Barack Obama le aveva conferito la Medaglia presidenziale della libertà, considerata la più alta onorificenza statunitense riservata ai civili.

L’editoriale profetico sulle azioni di Putin pubblicato dalla Albright

In un editoriale pubblicato il mese scorso sul New York Times, poco prima che la Russia invadesse l’Ucraina, Albright aveva commentato la situazione di crisi. Aveva, infatti, sostenuto che se Putin avesse effettivamente invaso l’Ucraina, avrebbe commesso un “errore di portata storica“, dai costi devastanti per il suo paese. “Invece che lastricare la via per la grandezza della Russia, invadere l’Ucraina assicurerebbe a Putin l’infamia di aver lasciato il suo paese isolato dal punto di vista diplomatico. Azzoppato dal punto di vista economico e vulnerabile dal punto di vista strategico nei confronti di un’alleanza occidentale più forte e più unita“, aveva scritto Albright. Ultimo lascito di una mente acuta e politicamente brillante.

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