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giovedì, Maggio 2, 2024
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Fa un video ad un uomo mentre muore in un incendio invece di aiutarlo: è indagato per omissione di soccorso

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Degenerativo è l’aggettivo che calza a pennello per la descrizione della vicenda avvenuta il 6 febbraio dello scorso anno. Protagonisti dell’accaduto: Una vittima preda di un incendio e due persone che hanno filmato con un video la tragedia. Ad oggi, però, quel gesto improprio muove delle indagini congiunte a delle forti accuse. Omissione di soccorso è l’accusa rivolta ai ‘registi da horror’.  L’incidente in questione è avvenuto sul Grande Raccordo Anulare a Roma.

Un’idea malsana 

Dopo aver visualizzato la furia devastatrice dell’incendio che stava riducendo la Volkswagen Golf compromessa a brandelli, i conducenti del veicolo della carreggiata opposta hanno agito in modo difforme rispetto ad una comuna etica morale. I due hanno assistito inermi alle fiamme approfittando della situazione per tornaconti propri. Uno dei due ha preso lo smartphone e ha registrato tutto. “A zi hai pijato foco? ….. Senti che callo mamma mia”. Questa una delle frasi di sottofondo al video girato. La motivazione di questa scelta lega la sua origine ad un desiderio di celebrità.

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Le intenzioni dei due testimoni

I due intendevano inviare il video ad una pagina Facebook e Instagram che promuove contenuti che esibiscono il degrado di tutti i giorni che avviene nelle città. “Questo lo mandiamo a Welcome to favelas”, dice il passeggero durante la registrazione. Intanto, come è visibile dalle riprese, la vittima esce in fiamme dall’auto ma nessun aiuto gli viene porto dai due spettatori. Dopo aver immortalato le scene salienti i due accelerano interrompendo la visione.

Il video viene rimosso 

Dopo aver filmato l’accaduto i due hanno inviato il filmato alla pagina di interesse, dopo poco i gestori pubblicano la registrazione. In seguito, però, coloro che si occupano della promozione dei contenuti ritengono opportuno rimuovere le immagini dal loro profilo. Intanto l’uomo ustionato finisce in ospedale. I medici tentano tutto il possibile per evitare lo scenario peggiore: La morte. Eppure nessun intervento riesce a sventare la straziante perdita dell’uomo, defunto a causa delle gravi ustioni il 24 marzo. I familiari denunciano tutto in nome della giustizia nei riguardi del caro scomparso.  La pubblica ministra Silvia Salemi apre un fascicolo per omissione di soccorso. Intanto la sostituta Clara De Cecilia indaga con l’intento di scoprire le cause dell’incendio e affida tutto ad un perito.

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