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martedì, Maggio 7, 2024
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Scontri tra ultrà Napoli, indagine della Procura: anche Adl in Questura per visionare i filmati

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La Procura di Napoli sta indagando sulle violenze verificatesi la sera di domenica scorsa sugli spalti dello stadio Maradona in occasione della partita tra il Napoli e il Milan. Lo riportano Il Mattino e Repubblica. Un pool di magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Amato, ha delegato accertamenti alla Digos (coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli) in relazione alle aggressioni scoppiate in curva B e sulle presunte imposizioni a cui sarebbero stati sottoposti i tifosi per mano di alcuni gruppi ultrà, i quali avrebbero vietato ai supporters azzurri di tifare e addirittura di dare le spalle al terreno di gioco. I reati ipotizzati al momento sarebbero rissa e violenza privata.

Aurelio De Laurentiis nella giornata di ieri è stato dal questore di Napoli. Il presidente della SSC Napoli non arretra sulla legalità. Non intende fare passi indietro. Lo ricorda Monica Scozzafava che sul Corriere della Sera. “Ieri il patron partenopeo era negli uffici del questore Alessandro Giuliani. A chiedere conto dei filmati delle telecamere (oltre 200), a percorrere, deciso, la strada della legalità: «Gli stadi non possono essere un porto franco», ripete tutte le volte”.

Poi si legge: “De Laurentiis è (sarà) il presidente del terzo scudetto ma è anche l’uomo più odiato dagli ultrà. Ma non arretra di un centimetro. La sua battaglia contro l’illegalità è iniziata bandendo biglietti e favori agli ultrà, schierandosi dalla parte delle forze dell’ordine, sponsorizzando il modello inglese senza timore di ritorsioni”.

“I prezzi dei biglietti al Maradona sono alti? De Laurentiis non ha mai nascosto che la sua è una azienda che si autofinanzia, che il calcio è business. A modificare il regolamento dello stadio per favorire l’ingresso di bandiere e tamburi proprio non ci pensa. De Laurentiis è così: prendere o lasciare”, si legge nell’articolo.

Le indagini, sempre secondo quanto riportano i due quotidiani, mirano anche a fare luce sulla presunta volontà da parte della tifoseria organizzata di esercitare pressioni nei confronti della società presieduta da Aurelio de Laurentiis. Al vaglio della Polizia di Stato ci sono già i video degli scontri in curva, innescatisi, sembrerebbe, quando uno dei gruppi ha intonato cori contro il presidente rompendo così il silenzio concordato. Al centro della protesta degli ultrà ci sarebbero soprattutto il “caro-biglietti”, la fidelity-card e, infine, la rigida applicazione delle norme che regolano l’introduzione di bandiere, tamburi e altro materiale utilizzato per supportare gli azzurri.

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Nei primi tre mesi di quest’anno, il Questore di Napoli ha adottato 89 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO), istruiti e predisposti dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, nei confronti di altrettante persone per condotte quali scavalcamento, utilizzo di materiale pericoloso, partecipazione ad un fitto lancio di oggetti contro la Polizia, resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a Pubblico Ufficiale, associazione per delinquere, lesioni personali aggravate, porto di armi od oggetti atti ad offendere, aggressione ai danni dei giocatori della squadra avversaria e partecipazione ad un corteo non autorizzato mettendo in pericolo la sicurezza pubblica e creando turbative per l’ordine pubblico.

In particolare, 41 di questi provvedimenti sono stati irrogati in occasione delle partite della Società Sportiva Calcio Napoli disputate presso lo stadio “Maradona” relative al Campionato di Calcio di serie A 2022/2023, alla Champions League e alla Coppa Italia, mentre i restanti 48 in occasione di partite disputate dalla Juve Stabia, Punto di Svolta, A.C. Sant’Antonio Abate, Turris, Nola, Savoia, A.S.D. Pianura Calcio 1977, Real Frattaminore, A.S.D. Sporting Club Ercolanese, A.S.D. Olimpia Capri Pecoraro.

Infine, altri 38 provvedimenti sono stati emessi nei confronti di altrettante persone, di cui 27 condannate per reati quali tentato omicidio aggravato, estorsione aggravata e pluriaggravata anche dal metodo mafioso, porto di armi od oggetti atti ad offendere, rapina aggravata e pluriaggravata, lesioni personali pluriaggravate, violazioni in materia di stupefacenti, danneggiamento aggravato, detenzione, vendita e cessione illecite di sostanze stupefacenti aggravate dal metodo mafioso, associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, altre 7 denunciate, invece, per reati quali porto di armi od oggetti atti ad offendere, rissa e danneggiamento aggravato e  le ultime 4 poiché indagate per rapina aggravata, rissa e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Tale attività è il risultato dello sforzo della Questura teso ad assicurare alle competizioni sportive una sempre maggior sicurezza.

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