Rocambolesco inseguimento la scorsa notte tra il Rione Traiano e Fuorigrotta per fuggire dalla polizia. Un’auto contromano che cerca di seminare le volanti della polizia imboccando contromano diverse strade. Particolare che ha ricordato le modalità con cui, un mese e mezzo fa, è morto tragicamente l’agente Pasquale Apicella, travolto da un’auto di rapinatori che percorreva contromano Calata Capodichino. Questa volta per fortuna nessuna vittima ma tanto spavento per gli agenti che per quindici minuti si sono trovati di fronte un’auto impazzita che, nonostante i ripetuti solleciti, non voleva fermarsi. Protagonisti loro malgrado gli agenti del commissariato di polizia San Paolo (guidati dal primo dirigente Paolo Esposito) che, durante un servizio di controllo del territorio, hanno notato in viale Traiano due giovani a bordo di un’auto in atteggiamento sospetto. Dopo essersi avvicinati e avergli fatto segno di accostarsi quest’ultimi, per tutta risposta, hanno accelerato.
Stavano per imboccare contromano la Tangenziale per fuggire dalla polizia
Ne è così nato un inseguimento per le strade del rione Traiano con la polizia. L’auto con i due giovani a bordo ha imboccato contromano via Cinthia rischiando di impattare contro le altre vetture. Addirittura ad un certo punto l’auto stava per imboccare la Tangenziale contromano. L’inseguimento, iniziato alle 3,30, si è concluso quindici minuti dopo in via Marco Aurelio. Gli agenti hanno dovuto avere a che fare anche con alcuni residenti che hanno tentato di intralciare l’operato degli agenti. La polizia hanno accompagnato i due (entrambi denunciati, uno per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale e l’altro per detenzione di droga) presso il commissariato. In loro aiuto anche un’altra volante proveniente addirittura da Ponticelli. Nonostante abbiano rischiato la vita gli agenti hanno chiamato l’ambulanza per soccorrere uno dei due fuggiaschi che ha accusato un malore. L’ennesima notte di passione per i poliziotti a Napoli, l’ennesimo inseguimento che poteva tramutarsi in tragedia. Come quella del povero Lino.
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