Accolto il ricorso dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, il giudice supera l’obiezione dei genitori: la trasfusione è ritenuta sicura. Il piccolo è affetto da una cardiopatia e la sua operazione potrebbe richiedere trasfusioni.
Non accettano “sangue vaccinato”
Il tutto ha inizio quando i genitori del piccolo paziente specificano ai medici del Sant’Orsola che non accetteranno trasfusioni di sangue da soggetti vaccinati. L’equipe medica ha mostrato dissenso da subito, spiegando le loro motivazioni e cercando di rassicurare i due genitori. Le donazioni di sangue devono seguire protocolli molto rigidi, proprio per garantire la dovuta sicurezza ai pazienti, spiegano i medici del Sant’Orsola. La famiglia però non ha mai accettato, decidendo di rivolgersi quindi a degli avvocati. ‘Il Resto del Carlino‘ riporta le motivazioni alla base della richiesta.
Pare che le ragioni legate al rifiuto non siano solo di natura ‘scientifica’ ma anche religiosa. I due credono che per la formazione del vaccino vengano utilizzate, nelle prime fasi, cellule umane. La cosa è ovviamente falsa, e priva di fondamento.
La decisione del giudice
Si è espresso il giudice tutelare di Modena, accogliendo il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola. Lo conferma il legale Ugo Bertaglia, già noto come esponente di Forza Nuova. Le motivazioni degli avvocati e dei genitori sono state anche in udienza di carattere religioso e medico, ribadendo quanto detto in precedenza. Nel frattempo i due genitori erano già riusciti a trovare circa 40 donatori no-vax. L’annuncio aveva fatto il giro di “varie chat”.
Il giudice però ha rassicurato i due, accogliendo il ricorso dell’Ospedale. Ritiene quindi che ci siano tutte le garanzie di sicurezza nel sangue che verrà fornito dall’ospedale. Qualsiasi sia il donatore, vaccinato o meno, non metterà a rischio la salute del piccolo paziente. Rendendo prive di fondamento le motivazioni alla base della richiesta dei genitori. L’avvocato Bertaglia ha dichiarato che i due genitori non hanno “Mai negato il consenso all’intervento e lo hanno ribadito al giudice tutelare“. Ha ribadito inoltre, ancora una volta, la natura religiosa alla base della richiesta dei suoi assistiti.