Concessi gli arresti domiciliari ad altri due soggetti del furgone bianco. Si tratta di Antonio Mangiapile e Antonio di Matteo. Mangiapile, difeso dall’avvocato Luigi Poziello lo scorso 29 gennaio è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Arresti domiciliari a Minturno anche per Di Matteo Antonio, difeso dall’avvocato Antonio Peluso. La decisione è stata presa dal Gup del Tribunale di Napoli Nord, Dott.ssa Maria Gabriella Iagulli, a seguito dell’istanza degli avvocati. Il 34enne giuglianese Mangiapile, residente nella zona Selcione, è molto conosciuto in zona perché è un venditore ambulante. Sconterà la pena nella sua abitazione Giugliano, mentre di Matteo a Minturno.
L’accusa nei suoi confronti, come quella agli altri componenti della banda arrestata è di ricettazione, porto e detenzione di arma comune da sparo e di arma da guerra. Mangiapile fu arrestato anche in passato per essere un presunto appartenente alla “banda della muntagnella” di Giugliano, dedita alla commissione di rapine, ma fu poi assolto da ogni accusa.
Nei veicoli e nel furgone avevano nascosto l’utile per compiere rapine: una mitraglietta “scorpion” con matricola abrasa e carica, una semiautomatica carica provento di furto 37 cartucce calibro 9, telefoni cellulari e poi falci, tronchesi, pinze, guanti, scaldacollo, berretti e giacche. Da indiscrezioni investigative pare che la banda stesse preparando una rapina ad una piantagione di marijuana, ma ciò è rimasta una mera ipotesi investigativa. Tant’è che oltre alle armi (rinvenute in una delle due auto) sono stati trovati anche diversi oggetti per il taglio e la potatura degli arbusti, tra cui tenaglie, falci e forbici.

