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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Minacce della camorra fuori le scuole di Varcaturo e Licola: “Avvisa il tuo padrone…”

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Cinque episodi estorsivi consumati e tentati, ma questa volta le vittime hanno avuto il coraggio di denunciare o quantomeno confermare le minacce subite. La collaborazione è stata fondamentale per le indagini dei carabinieri della Compagnia di Giugliano, guidati dal capitano Andrea Coratza, coordinati  dalla locale Direzione distrettuale antimafia, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip a carico di nove persone ritenute vicine, a vario titolo, a due consorterie camorristiche: una facente capo al clan Mallardo e operante sulla zona costiera di Giugliano e l’altra facente capo al clan De Rosa sul territorio di Qualiano.

Le accuse

Gli indagati, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, attraverso l’uso di armi e con l’intimidazione derivante dall’appartenenza alla criminalità organizzata erano dediti a estorsioni, sia tentate che consumate, ai danni di ditte edili, pescherie e alberghi.
Le indagini della compagnia di Giugliano hanno avuto inizio dopo la denuncia del dirigente di una ditta distributrice di pasti ad alcuni plessi scolastici nella zona di Varcaturo e Lago Patria:addetti alle consegne erano stati minacciati di “mettersi a posto” o altrimenti i furgoni sarebbero stati incendiati.

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I NOMI DEGLI ARRESTATI

A finire in manette Giuliano Quaranta di Giugliano, Mario Quaranta, Biagio Vallefuoco, Antonio Guercia, Pietro Giappone, Vincenzo Coppola, Giovanni Ciccarelli, Guido Montiere e Paolo Mauriello, tutti residenti nell’hinterland di Giugliano.

Il modus operandi

Dalle indagini è emerso che i soggetti, in sella a motorini, affiancavano le vittime, ossia i dipendenti delle società vessate dalle estorsioni, e intimavano di consegnare soldi per “gli amici di Giugliano e Qualiano”. Tra le società che hanno subito il racket c’è anche quella che si occupava del servizio di refezione scolastica.

Uno degli episodi risale al 10 ottobre 2016. Due persone si presentarono nel corso del giro di consegne dei pasti agli istituti scolastici e minacciarono due dipendenti: “Non avere paura, ti devo fare solo una comunicazione…dillo al tuo titolare che si deve presentare dove lui già sa altrimenti incendio qualche furgone…noi sappiamo che avete fatto già quattro scuole e adesso andatevene…”. 

Qualche giorno dopo avvenne un episodio simile. Sempre due individui minacciarono il dipendente della ditta. “Questo è il secondo avvertimento, avvisa il tuo padrone che già da dove deve venire..”. Ma la vittima scelse la parte della giustizia e denunciò l’accaduto alle forze dell’ordine. Da quel momento partirono le intercettazioni a bordo dell’auto dove c’erano Quaranta Giuliano e Vallefuoco. I due fecero riferimento, tra le altre cose, all’estorsione posta in essere ai danni della ditta della refezione scolastica. Ed infatti, mentre l’auto percorreva via Ripuaria a Giugliano, QUARANTA Giuliano notava un furgone poi, rivolgendosi a VALLEFUOCO Biagio, gli chiedeva se aveva “acchiappato” la ditta che eseguiva la distribuzione delle mense scolastiche. VALLEFUOCO Biagio confermava di averli presi. Poi QUARANTA Giuliano chiedeva se la predetta ditta svolgeva il servizio di refettorio anche alle scuole a Qualiano, ma VALLEFUOCO Biagio gli rispondeva che forniva solo quattro scuole in’ zona. QUARANTA Giuliano continuava raccontando a VALLEFUOCO Biagio che quando operava su Qualiano fu uno dei primi ad eseguire l’estorsione ai danni della ditta che forniva le mense scolastiche nonché definendo le estorsioni di questo tipo come attività tali da effettuare un “servizio pulito a tal punto che non ti possono chiamare nemmeno ladro”.

La conferma dei pentiti

A confermare le gravi accuse nei confronti degli indagati ci sono diversi pentiti dei due clan, ovvero: Francesco Poziello, Filippo Caracallo, Vincenzo Di Maro e Gianluca Noto.

 

Racket in pescheria a Qualiano, l’accusa al giuglianese Pierino Giappone: incastrato da vittima e pentito

 

 

 

 

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