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domenica, Maggio 19, 2024
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Gruppo di San Giovanni a Teduccio alla sbarra, condanne per il traffico di droga

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Per l’accusa avrebbero messo in piedi un gruppo dedito allo smercio di sostanze stupefacenti che, dalla base di San Giovanni a Teduccio, riusciva a rifornire le piazze di Napoli est e delle altre province campane. Ieri per i componenti del gruppo sono arrivate le condanne anche se non sono mancate le sorprese nel processo svoltosi con il rito abbreviato per ventidue imputati. Tra i risultati più clamorosi spicca quello per Luigi Pagano che, a fronte di una richiesta di 20 anni, ne ha rimediato solo dieci: fondamentali le argomentazioni del suo legale, Leopoldo Perone, riuscito a ridimensionare le accuse per l’uomo. Stessa decisione per Alessandro Russo mentre tra le altre consistenti riduzioni spicca quella per Danilo La Volla: quest’ultimo rischiava venti anni ma, grazie alle argomentazioni del suo legale Dario Carmine Procentese, ne ha rimediati sette e quattro mesi.

Tra le altre riduzioni vi è quella per Ciro Marigliano, difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Carlo Ercolino: Marigliano ha rimediato quattro anni e otto mesi ( ma ne rischiava 15), per lui dunque accuse fortemente ridimensionate dalla linea seguita dai suoi legali. Infatti sono riusciti a farlo assolvere dall’accusa di associazione e da quella di aver commercializzato ingenti quantità di sostanze stupefacenti. I due legali hanno incassato un altro importante risultato con la condanna (rispondeva solo di spaccio) a soli due anni di Giorgio Di Sarno che ne rischiava otto mentre Ercolino, che difendeva Giuseppe Marigliano, ha ottenuto per il suo assistito una condanna soft a tre anni e quattro mesi. L’avvocato Ercolino per il suo assistito aveva già ottenuto l’annullamento al Riesame e, grazie alla sua linea difensiva, ha ottenuto l’esclusione dell’associazione a fini di spaccio nonché l’aggravante della commercializzazione di ingenti quantità di droga.

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Tra le altre condanne Domenico Annunziata 6 anni e dieci mesi, Alfredo Passante 4 anni e 4 mesi (difeso da Luigi Poziello e Pierluigi Spadafora), Ciro Iadelise sette anni (ne rischiava 20 e anche in questo caso determinante la linea del suo legale Mauro Zollo), Luigi Siddi tre anni, Gaetano Molinelli 4 anni, Giuseppe Terrone 3 anni, Antonio Asperti 4 anni e otto mesi, Salvatore Lorito 5 anni e quattro mesi, Ciro Gionta tre anni, Salvatore Ravolo un anno e sei mesi, Ciro Ravolo un anno e quattro mesi, Vincenzo Vaccaro tre anni e due mesi. Altro importante risultato da evidenziare è che l’accusa associativa è caduta per quasi tutti gli imputati.

La sentenza del gip Battinieri si segnala per un’altra importante ‘novità’: il giudice ha infatti applicato la legge Cartabia ritenendo di poter applicare, per alcuni imputati, le misure alternative al carcere ed in particolare la detenzione domiciliare sostitutiva. Questa scelta, consentita in questo caso, comporta la rinuncia all’appello ma anche la riduzione ulteriore della pena comminata di un sesto in caso di rito abbreviato per coloro che espressamente non impugneranno la sentenza. Nessuno degli imputati ha però accettato la detenzione domiciliare alternativa.

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