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sabato, Aprile 27, 2024
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I pizzini di Messina Denaro a ‘zio Bernardo’ Provenzano: devozione e rispetto per le regole di ‘Cosa Nostra’

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Dai pizzini scritti tra il 2003 e il 2006 da Matteo Messina Denaro e ritrovati nel covo di Bernardo Provenzano emerge il ‘profilo’ del boss catturato la scorsa settimana. Una decina di messaggi che Adnkronos ha rimesso in fila. E che, oltre ad aver contribuito alle indagini di questi anni, delineano la figura dello stragista di Castelvetrano. E’ una completa devozione per ‘zio Bernardo’ quella che emerge dalla decina di pizzini scritti da Matteo Messina Denaro. Tutti ritrovati nel covo di Provenzano nel giorno della sua cattura, l’11 aprile 2006, in una masseria a Corleone, in provincia di Palermo.

Si leggono parole come “onestà” e “comprensione” scorrendo i messaggi scambiati fra gli stragisti. Parole che suonano grottesche davanti agli omicidi commessi. Tra i quali quello del piccolo Giuseppe di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia. E poi gli auguri a poche settimane da Natale e a pochi mesi dalla cattura di Provenzano, a cui Messina Denaro si rivolge così: “spero che per lei e i suoi affetti sia un annuo nuovo migliore“.

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I pizzini a ‘zio Bernardo’

Per Messina Denaro, ‘zio Bernardo’ è “il garante di tutti e di tutto” che si adopera “per l’armonia e la pace per tutti noi“. Per questo inizia a scrivergli, per esporgli un problema ‘personale’ che era nato fra un uomo a lui vicino. “Il mio paesano” nei pizzini, ovvero il re dei supermercati che aveva ricevuto richieste di pizzo da un altro mafioso. “La ringrazio di cuore che lei si sta interessando a questo mio problema” scrive Messina Denaro chiudendo tutti i pizzini. Manifestando la sua vicinanza e amicizia per Provenzano: “Lei è sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Se ha bisogno di qualcosa da me è superfluo dire che sono a sua completa disposizione e sempre lo sarò. La prego di stare sempre molto attento, le voglio troppo bene“.

In un pizzino, Matteo Messina Denaro esprime poi tutto il suo modo di pensare, parlando del suo passato per sottolineare i lunghi trascorsi in ‘Cosa Nostra’. ‘Le regole le conosco e le rispetto. La prova che io conosco le regole e che le sto rispettando sta proprio nel fatto che io mi sto rivolgendo a lei per sistemare questa spiacevole vicenda. Questo per me è rispettare le regole. Ci fu un tempo in cui io ad Ag ho pulito tanti angoli. Lo feci perché mi fu ordinato da chi era più in alto di me, e lei sa di chi parlo e lo feci anche perché era giusto e doveroso aiutarli, parlo dell’83 in poi”.

Messina Denaro e l’ ‘amore’ per il boss Provenzano

Chiudendo il pizzino, Messina Denaro esprime tutto il suo ‘amore’ per il boss. ”So che lei non ha bisogno di alcuna raccomandazione perché è il nostro maestro ma è il mio cuore che parla e la prego di stare sempre molto attento, le voglio tanto bene”. E ancora, in un pizzino del 1 febbraio 2004 afferma: ”Da parte mia mi sono trovato sempre più che bene con lei perché ho sempre trovato onestà, serietà e comprensione”.

Con l’avvicinarsi del Natale, nel 2005, Messina Denaro rivolge gli auguri a ‘zio Bernardo’, con parole che sono quelle di un capomafia latitante già da oltre dieci anni. ”A breve sarà il Santo Natale e spero che lei e i suoi cari lo possiate trascorrere almeno con serenità, non dico in modo felice perché per noi la felicità non c’è. Ma in modo sereno e ve lo auguro dal profondo del mio cuore, così come spero che per lei e i suoi affetti sia un anno nuovo migliore. Sappia che lei è sempre nel mio cuore e nei miei pensieri, se ha bisogno di qualcosa da me, me ne parli senza alcun problema perché è superfluo dire che sono a sua completa disposizione e sempre lo sarò. La prego di stare sempre molto attento, le voglio troppo bene” conclude firmando il pizzino ”suo nipote Alessio”.

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