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martedì, Aprile 23, 2024
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Il branco di Sorrento, dettagli choc. La vittima: «La mia foto circondata da 8 genitali maschili»

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Emergono nuovi agghiaccianti particolari di quella terribile notte a Meta di Sorrento. Dopo la violenza i ragazzi del branco, accusato di aver prima drogato e  poi stuprato una turista in albergo, avevano parlato su Whatsapp. Il nome del gruppo è tutto un programma: «cattive abitudini». Nei testi mandati in onda dal programma Rai anche uno stralcio di racconto che non era emerso finora: “Si sono avvicinati, ho respinto uno di loro, ma sono stata schiaffeggiata. In gruppo mi hanno afferrato con violenza, è stato tutto caotico e ho sentito un dolore insopportabile. Mi ricordo di aver visto in una foto la mia faccia terrorizzata circondata da peni”. Diverse foto però sono andata perse, probabilmente distrutte dagli autori prima del sequestro dei cellulari e dell’arresto

Coinvolti nell’inchiesta il barman Mino Miniero,  di Portici, Fabio De Virgilio, di Vico Equense, poi il vice cuoco Raffaele Regio,di Torre del Greco, e ancora Gennaro Davide Gargiulo, di Sorrento, e Ciro Francesco D’Antonio, i Torre del Greco. Gli amici si scambiano commenti, a sfondo sessuale. La vittima la chiamano milf. Tutto avveniva nell’Hotel Alimuri di Meta (totalmente estraneo all’inchiesta e parte offesa).

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Dagli inquirenti inglesi i primi accertamenti sono stati trasmessi in Italia. La Procura di Torre Annunziata ha fatto altre verifiche. Negli smartphone dei cinque indagati, sono emerse le conversazioni in chat e le foto. Qualcuno ha tentato di rimuovere quelle tracce «in remoto», usando il programma I-cloud. Ma le foto negli smartphone possono essere recuperate. Secondo quanto evidenziato nelle 28 pagine dell’ordinanza cautelare, i due baristi, Mino Miniero, 34 anni di Portici e Fabio De Virgilio, 26 anni di Vico Equense si erano rassicurati tra loro sul regolare “svolgimento” del piano d’azione. “Solo la mamma, solo la mamma”. Non quindi la figlia della donna. Dopo il primo stupro messo in atto dai baristi quella sera, la turista si sente male. Così viene subito rivestita e trascinata all’interno di una sala. Poi è condotta all’alloggio del personale dell’hotel. Ad attenderla “dai sei agli otto uomini”.

Nelle indagini si evidenzia come sia il primo che il secondo atto sessuale sia stata usata violenza perché vi è un chiaro utilizzo di forza fisica a vincere la resistenza della vittima. In effetti, stando ai referti inglesi, alla turista vengono riscontrate lesioni ai polsi e gambe. La donna era stata bloccata con forza agli arti per poter essere abusata per tutta la notte.
La donna avrebbe denunciato tutto dopo il terribile stupro ma il tour operator le ha suggerito di parlarne con il Consolato e rientrare in patria per evitare una vendetta perchè a detta della donna: “In quell’albergo avveniva qualcosa di oscuro”.

 

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