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martedì, Maggio 21, 2024
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Il Covid torna a spaventare l’Italia, contagi in aumento: “Andamento pericoloso in vista dell’inverno”

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Continuano a salire i numeri di Covid in Italia. Per quanto riguarda i contagi l’incremento è lieve: nell’ultima settimana, dal 4 al 10 agosto, si sono registrati 6.056 nuovi casi, contro i 5.732 nei 7 giorni precedenti, con un aumento pari a circa il 5,7%. Sono stati 65 i decessi in 7 giorni, il 58,5% in più rispetto alla settimana precedente (quando erano 41). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute, che fotografano l’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19. Il tasso di positività è in crescita, al 5,2% rispetto al 4,1% della settimana 28 luglio-3 agosto (+1,1 punti percentuali). I test eseguiti sono stati 115.496, in calo del 16,45% rispetto ai 138.232 dei 7 giorni precedenti.

I dati aggiornati sul Covid-19, diffusi oggi, rappresentano “la conferma della circolazione del virus, nei confronti del quale non solo non bisogna abbassare la guardia ora, ma serve prepararsi alla stagione fredda, quando la circolazione aumenterà ulteriormente insieme a quella di tutti i virus respiratori”, commenta all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma.

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Covid, stop isolamento ma con sintomi stare a casa: la circolare

Stop all’isolamento dei casi Covid e raccomandazioni più semplici e chiare per la loro gestione. Lo prevede la circolare elaborata dalla direzione della Prevenzione del ministero della Salute, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge sulla fine dell’obbligo di isolamento per le persone positive a Sars-CoV-2, approvato dal Consiglio dei ministri.

La circolare – premettendo che non è più necessario restare in isolamento – precisa che, qualora si risulti positivi a un test molecolare o antigenico, è “consigliato” “indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o Fff2), se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Applicare una corretta igiene delle mani. Evitare ambienti affollati”. Così il testo della circolare firmata dal direttore della Prevenzione Francesco Vaia.

Il documento sottolinea inoltre che “per quanto riguarda le persone con diagnosi confermata di Covid-19 ricoverate in ospedale oppure ospiti di Rsa si rimanda alle norme fin qui attuate”. Per le persone che sono venute a contatto con casi Covid-19, la circolare prevede che “non si applica nessuna misura restrittiva” ma “si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto”. E nel corso di questi giorni “è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare”.

Da Regioni trasmissione dati settimanale ma resta monitoraggio

Cambia anche la comunicazione dei dati Covid da parte delle Regioni a ministero e Iss: la trasmissione da quotidiana diventa settimanale. Resta però il monitoraggio della situazione epidemiologica. Lo prevede la circolare elaborata dalla direzione Prevenzione del ministero della Salute, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge varato dal Consiglio dei ministri lo scorso lunedì. La circolare indirizzata alle Regioni prevede che “la periodicità della trasmissione dei dati al ministero della Salute ed all’Istituto Superiore di Sanità diventi settimanale con decorrenza da oggi”, si legge.

La circolare raccomanda però “alle Regioni e province autonome il monitoraggio quotidiano della situazione epidemiologica determinata dalla diffusione del Sars-CoV-2 nei propri territori e delle condizioni di adeguatezza dei sistemi sanitari regionali”, e invita “alla massima cautela nella valutazione di variazioni di tendenza significative da comunicarsi con immediatezza al ministero della Salute ed all’Istituto Superiore di Sanità, anche ai fini della valutazione di un eventuale ripristino della periodicità quotidiana di trasmissione dei dati”.

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