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Il maltempo abbatte la Croce a Cariati ai Quartieri Spagnoli: ha protetto Napoli da peste e colera

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E’ caduta, abbattuta dal forte vento, la Croce al Vico Cariati, nei Quartieri Spagnoli a Napoli. Installata nel lontano 1836, l’anno in cui Napoli fu colpita dall’epidemia di colera che causò tante vittime, da allora è considerata un simbolo di protezione contro pestilenze, epidemie e catastrofi naturali. Il suo crollo ha generato un’ondata di commozione in tutta la città e i fedeli dei Quartieri Spagnoli si sono subito mobilitati per rialzarla e metterla in sicurezza.

La croce dovrà essere restaurata

Purtroppo, a causa del forte vento, la Croce di Vico Cariati è venuta meno nella base di legno e, spezzandosi, è crollata al suolo. Sul posto è intervenuto anche l’assessore Luca Carbone, che si è impegnato nel ripristino della croce nel più breve tempo possibile.

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La croce, infatti, sarà soggetta a restauro, dopodiché sarà nuovamente reinstallata. Nel frattempo, è stata portata via dai fedeli con un furgoncino e viene attualmente custodita presso la Parrocchia vicina, sotto la supervisione del parroco don Mario Ziello.

“La restaureremo e la rimetteremo in piedi”

“C’è l’impegno del Comune a restaurarla e rimetterla in piedi”, ha spiegato Carbone, che ha incontrato don Ziello. “La croce – ha spiegato invece il sacerdote – è simbolo di devozione secolare. Purtroppo il vento ha fatto un grave danno, ha spezzato la croce alla base di legno, per cui è caduta sulla strada e per fortuna nessuno passava in quel momento”.

La Croce di Cariati era già stata restaurata dai fedeli nel 1884 e nel 1980. Nei prossimi mesi, quindi, la Croce tornerà sul suo piedistallo, come simbolo di protezione di tutta la città.

 

 

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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