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giovedì, Maggio 2, 2024
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Il monopolio del poker online con il placet dei Casalesi, in 9 sotto processo nel Casertano

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Al via il processo per il monopolio del poker on line negli esercizi commerciali della provincia di Caserta con il placet del clan dei Casalesi. La prima udienza si è celebrata davanti alla Seconda Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere i giudici Giuseppe Zullo e Norma Cardullo.

I nomi dei processati

Alla sbarra ci sono Vittorio Alfiero, 39enne di Aversa; Massimo Di Caterino, 48enne di Aversa; Angelo Russo, 49enne di Sessa Aurunca; Mario Russo, 53enne di Villa Literno; Ciro Salzillo, 51enne di San Cipriano D’Aversa; Massimo Turco, 51enne di Trentola Ducenta; Antimo Verde, 34enne di Trentola Ducenta. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla gestione illecita del gioco del poker on line, di concorrenza sleale con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi.

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Gestivano le piattaforme del poker online con il placet dei Casalesi

Secondo quanto accertato dalla Dda di Napoli gli imputati (originariamente in dodici) hanno fornito il loro apporto consapevole al clan dei Casalesi. In particolare contribuivano con gli associati Umberto Venosa, Salvatore Venosa, Attilio Pellegrino, Massimiliano Pellegrino – incaricati alla gestione delle casse del clan e del pagamento degli stipendi agli affiliati Francesco Diana, Michele Barone e gli altri vertici della consorteria criminale – alla realizzazione del controllo monopolistico del settore del gioco del poker on line. Ognuno aveva il suo ruolo nella compagine criminale. Luigi Tancredi (per il quale si procede separatamente) era il promotore del sodalizio criminale che aveva creato la piattaforma informatica ‘Dollarpoker.com’ – organizzata su scala nazionale ed in maniera piramidale su diversi livelli denominati ‘National’, ‘Regional’, ‘Distretti’, ‘ Club Manager’- destinata alla gestione del poker on line non autorizzato dal Monopolio di Stato.

In questo modo, accordandosi con Attilio Pellegrino sull’utilizzo della piattaforma e l’elargizione del 40% dei profitti derivanti dal gioco on line, il clan si garantiva la sussistenza nonchè il pagamento degli stipendi ai reclusi in regime di 41 bis, gli affiliati e familiari. Massimo Di Caterino, Massimo Turco, Ciro Salzillo esercitando abusivamente il gioco del poker on line mediante la piattaforma creata da Tancredi avvalendosi delle strutture, dei mezzi e dei locali della società Trust srl di Aversa di cui erano soci, con la collaborazione di Antimo Verde deputato alla riscossione dei proventi del gioco illecito dagli stretti collaboratori, consegnavano il denaro agli emissari del clan. Angelo Russo e Mario Russo utilizzando ‘Dollarpoker.com’ si avvalevano di Nicola Garofano alias ‘Omm’ per la riscossione presso il club manager casertani, di Federico Caterino per l’installazione del sito illegale di poker on line presso gli esercizi commerciali dell’Agro Aversano.

Inoltre Salzillo, Turco, Di Caterino e Verde rispondono del reato di illecita concorrenza poiché con la loro società Trust srl imponevano il loro monopolio alle altre attività commerciali casertane con il fine ultimo di rimpinguare le casse del clan. L’indagine aveva come periodo di riferimento dal 2008 al 2013 e numerose sono state le dichiarazioni dei pentiti che hanno svelato lo schema del monopolio del poker on line. Si torna in aula ad aprile per l’escussione di testi della Procura.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati, Marco Schiavone, Luigi Monaco, Giuseppe Stellato, Pasquale Diana, Giacomo Cassandro, Guglielmo Ventrone, Enrico Maglieri Iascone, Alberto Mazziotti.

A renderlo noto, Casertanews.

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