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martedì, Aprile 30, 2024
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“Irruento, spregiudicato e capace di tutto”, il profilo di Antonio Natale e la stesa sotto casa del boss di Caivano

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“Un profilo caratteriale irruento e litigioso, spregiudicato e capace di tutto pur di raggiungere i propri obiettivi, amante della vita lussuosa e dei facili guadagni, animato dalla voglia di “entrare in società” con i Bervicato e di affermarsi all’interno del gruppo con ruolo apicale, abbandonando quello semplice di spacciatore, “stipendiato” dal gruppo”. Questo il profilo tracciato dagli inquirenti di Antonio Natale, il pusher ‘in carriera’ ammazzato per aver ‘alzato la testa’.

La personalità del 22enne si delineava in un contesto delinquenziale caratterizzato dalla centralità della piazza di spaccio gestita dai Bervicato-Ricci all’interno del Parco Verde, quale fonte di ingenti guadagni, a cui prendeva parte lo stesso Natale misteriosamente scomparso dopo una lite con i gestori della piazza stessa.

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I parenti della vittima, dopo la sua improvvisa scomparsa, precisarono che, negli ultimi tempi (“sin dal mese di agosto’’) il giovane aveva più volte manifestato tale “aspirazione” tant’è che, qualche giorno prima della sua scomparsa, aveva avuto una violenta discussione con i fratelli Domenico e Francesco che lo avevano accusato di aver sottratto ingenti quantitativi di droga, denaro ed armi dalla loro piazza. Ma non solo. L’ordinanza di custodia cautelare a carico di Domenico Bervicato fa emergere un profilo aggressivo di Natale tanto che sarebbe arrivato addirittura a partecipare ad una stesa sotto casa del boss di Caivano.

La stesa sotto casa del boss di Caivano

A squarciare il velo dell’omertà è stata una persona che ha rivelato ai carabinieri un importante retroscena. L’otto luglio del 2021 la vittima avrebbe partecipato ad un raid armato, confermato anche dai carabinieri, in via Tulipano, contro Giovanni Ciccarelli. Natale avrebbe voluto rivendicare l’avanzata criminale di altri gruppi dopo l’arresto dei fratelli boss Domenico e Antonio Ciccarelli. Un commando armato avrebbe esploso circa 25 colpi con un kalashnikov e una pistola 9 millimetri nei pressi dell’abitazione del fratello-reggente del clan Parco Verde di Caivano.

L’ascesa di Natale si è fermata il 18 ottobre del 2021 quando il suo cadavere è stato ritrovato in località Cinquevie a Caivano, ma, secondo gli inquirenti il 22enne sarebbe stato colpito mortalmente circa due settimane prima.

LA PRECISAZIONE

Precisiamo che da parte della nostra testata giornalistica non c’è alcun intento diffamatorio nè nei confronti della vittima Antonio Natale né della famiglia. Del resto ci sono diversi articoli precedenti in cui mostriamo vicinanza e cordoglio la scomparsa del giovane. il racconto da noi effettuato in questo articolo è limitato nell’espressione del diritto del mero cronaca, cosi come sancito dalla nostra Costituzione. Nè c’è intenzione da parte nostra di mettere a rischio o pericolo l’incolumità di familiari o persone vicine alla vittima Antonio Natale. 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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