Ha dell’incredibile la storia di Cristina Jovanovic; la ragazza è riuscita a partorire un bambino nonostante un tumore che le schiacciava polmone e cuore. Dopo aver commosso l’Italia intera con la sua storia adesso Cristina si dice pronta a vivere “la mia seconda vita“.
La storia di Cristina
Nel 2019 alla giovane Cristina viene diagnosticato un tumore: “Non stavo bene, ma dapprima ho dato la colpa allo stress per l’esame di maturità. Poi si sono ingrossati i linfonodi, la prima diagnosi all’ospedale di Ivrea è stata di una ciste. Siamo una famiglia di allevatori e quando siamo saliti in alpeggio in Valle d’Aosta, a 2.200 metri, ho cominciato ad avere febbre e a dimagrire. Così all’ospedale di Aosta mi hanno fatto una lastra ai polmoni” racconta. “Non respiravo più, i medici mi hanno mandato in coma farmacologico e mi hanno messo uno stent tra i bronchi. Ma temevano che al risveglio avrei avuto una vita non bella” continua Cristina.
“Sono passati quasi 4 anni ed è stata davvero dura, ma non ho mai pensato di mollare. Sembra pazzesco da dire con tutto quello che mi è capitato, ma alla fine ho avuto persino un pizzico di fortuna e lassù qualcuno mi ha dato una mano”, ha aggiunto Cristina. “Ricordo che quando ho cominciato a perdere peso stavo studiando per l’esame di maturità al liceo agrario di Lombriasco – ha proseguito nel racconto – Pensavo fosse solo un po’ di tensione e, dopo il diploma, sono comunque partita per la Grecia con i miei compagni, ma in vacanza sono stata male e al ritorno sono andata subito in ospedale. E il mio orizzonte è cambiato improvvisamente” dice Cristina.
L’emozione di diventare mamma
Nonostante il grave tumore la giovane è riuscita a partorire il bimbo che portava in grembo, e si dice felice di iniziare la sua vita da neo-mamma. “Ho cominciato la mia seconda vita, o forse è la terza, ormai ho perso il conto. Ogni giorno che passa lo vivo come un regalo“. Suo figlio è stato un dono voluto e ricercato racconta infatti Cristina: “Io e il mio compagno volevamo un figlio e, anche se sapevamo che sarebbe stato un rischio, abbiamo deciso di correrlo. Fabio rappresenta la mia speranza e il suo sorriso è la luce in fondo al tunnel. Anche se so che non è finita e che il mio fisico è “danneggiato”. Ma sono felice di essere viva“.