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martedì, Maggio 7, 2024
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Non ha i soldi per operare il suo cane, veterinari si rifiutano di salvarla: “L’omissione di soccorso è reato”

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Muore tra spasmi e sofferenze durante il trasporto tra una clinica e l’altra il cane Kira. La cagnolina di 13 anni soffriva di torsione gastrica ma l’intervento era troppo costoso, nonostante la proposta di pagamento dilazionato nessuno accetta di salvarle la vita.

La storia del cane Kira 

Kira è il nome del cane di 13 anni che non è riuscita a salvarsi, quest’ultima soffriva infatti di torsione gastrica ma l’intervento richiesto costava 1.500 euro. La famiglia di Kira, appena vista la sofferenza del cane, decide di portarla in una clinica. Una volta arrivati qui viene esposto il prezzo per l’intervento, e nonostante la proposta di dilazionare il pagamento nessun veterinario accetta di procedere. La famiglia però non si è arresa e ha continuato ad andare di clinica in clinica per salvare la vita dell’amato cane.

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Lo sfogo della famiglia 

La famiglia ha infatti anche lanciato un appello sui social, e solo così una clinica ha accettato di operare Kira con un pagamento dilazionato. Nonostante l’impegno però il cane non è riuscito a salvarsi; è infatti morto nel trasporto tra una clinica all’altra. La sua padroncina 16enne è particolarmente colpita dall’avarizia e la poca generosità che le varie cliniche hanno avuto nei confronti di Kira. “Intollerabile storia soprattutto in una regione, la Sicilia, dove il problema del randagismo ha dimensioni rilevantissime” scrive.

Kira purtroppo ci ha lasciati ieri sera. Kira è stato un regalo da mio fratello per tutta la famiglia ma soprattutto per me che sono la figlia più piccola e quindi ero sempre sola. Abbiamo creato un legame fortissimo: è stata la mia compagna di vita per 13 anni e questo non lo potrò mai dimenticare. Ma non potrò mai nemmeno dimenticare che queste cliniche che dovrebbero essere i salvatori dei nostri compagni di vita abbiano fatto morire la mia migliore amica. Qualcuno è riuscito a separarci. Io non voglio niente, voglio solo dire due parole a tutte le cliniche: non ci sono soldi o cose materiali più importanti e più belle dell’amore per un animale” spiega.

“Perseguibili penalmente”

Rifiutarsi di prestare le prime cure ad un animale in pericolo di vita è omissione di soccorso e quindi perseguibile penalmente. Dal punto di vista etico è un gesto veramente deplorevole che toglie dignità alla nostra professione che non è un semplice lavoro ma una missione. Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà alla famiglia di Kira e chiedere ai miei colleghi che si sono rifiutati di soccorrere la cagnolina di provare per una volta ad immedesimarsi nel dolore degli altri” dice Massimo Vacchetta, veterinario direttore del “Centro Recupero Ricci La Ninna” .

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