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venerdì, Aprile 26, 2024
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Le relazioni pericolose di Salvatore Nurcaro ‘Cacciuttoln’, bersaglio dei sicari di piazza Nazionale

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Veniva chiamato col soprannome di ‘Cacciuttoln’ Salvatore Nurcaro, bersaglio della sparatoria di piazza Nazionale. Un personaggio già noto alle forze dell’ordine, che era finito già sotto indagine. Come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare a carico dei fratelli Del Re, dalla lettura delle conversazioni telefoniche e ambientali risulta che Nurcaro pochi giorni prima dell’agguato, abbia affrontato alcuni soggetti dediti ai traffici di droga nel territorio dcl quartiere San Giovanni a Teduccio e legati al clan Formicola – D’Amico. pretendendo la riscossione dei proventi delittuosi. A tal fine avrebbe, addirittura, sequestrato uno spacciatore per conto del clan Formicola – D’Amico, trattenendo con sé la chiave del veicolo allo stesso in uso.
Dalle parallele intercettazioni ambientali emerge ancora come Nurcaro Salvatore fosse disprezzato da molti altri personaggi del circuito malavitoso locale ed intrattenesse una relazione sentimentale con una donna dalla quale ha avuto un figlio. “Le intercettazioni evidenziano con chiarezza come Nurcaro sia attualmente inserito in attività illecite, prevalentemente nel campo della droga”, svelano gli investigatori.

“Sono contento per Noemi” dall’ospedale parla Nurcaro, l’obiettivo del killer del Re

Da amici a nemici, fino alla sparatoria e all’agguato in piazza Nazionale che poteva costare la vita alla piccola Noemi. I fratelli Del Re, in carcere con l’accusa di tentato omicidio, conoscevano il bersaglio del loro agguato, quel Salvatore Nurcaro che è salvo per miracolo. Il retroscena emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa per entrambi.Tra tanti dubbi emerge una certezza: Nurcaro e Armando Del Re si conoscevano come confermato dallo stesso 28enne (originario del rione Monterosa di Scampia ma residente da qualche tempo alle Case Nuove). Intanto oggi Nurcaro dall’ospedale ha aperto gli occhi ed ha mostrato felicità per il salvataggio della piccola: “Sono contento per Noemi”. Queste le parole riportate da Il Mattino.

Nell’ordinanza di 30 pagine di ordinanza destinata ad Antonio Del Re, il Gip del Tribunale di Nola, dott. ssa Daniela Critelli, fa riferimento chiaramente che al raid in piazza Nazionale abbiano partecipato anche “altre persone in via di identificazione”.  Subito dopo l’agguato Armando del Re avrebbe buttato via i cellulari criptati, sperando di sfuggire dalle forze dell’ordine. La sparizione si sarebbe verificata nella serata del cinque maggio, dopo l’uscita di Armando dalla Questura di Napoli. Inizialmente Armando e Antonio avrebbero scelto Marano per condurre la latitanza.

 

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