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sabato, Maggio 18, 2024
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Legato mani e piedi dopo l’arresto a Miami: la denuncia dello studente italiano Matteo Falcinelli

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Matteo Falcinelli, uno studente italiano di 25 anni, ha subito dalla polizia di Miami un arresto particolarmente violento. Il giovane, originario di Spoleto, è stato sbattuto a terra con il volto premuto sull’asfalto e poi condotto in carcere. Qui, dopo essere stato chiuso in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, quattro agenti lo hanno legato mani e piedi sottoponendolo al cosiddetto “hogtie restraint”. Con una cinghia, i poliziotti hanno legato i piedi di Falcinelli alle manette dietro la schiena, tirando per 13 minuti. Il ragazzo ha avuto serie difficoltà respiratorie e implorato “please, please please” agli agenti affinché lo liberassero.

 

I fatti risalgono allo scorso 25 febbraio e sono stati documentati in un video pubblicato dal Quotidiano Nazionale. Falcinelli si trovava negli USA per seguire un Master alla Florida International University ed era stato fermato dagli agenti in un locale di spogliarelliste. La madre del giovane, Valsta Studenikova, originaria della Slovacchia ma cittadina italiana, è stata intervistata dal QN . “Quello che ha subito mio figlio non dovrà succedere mai più, tantomeno a un ragazzo di 25 anni, studente all’estero. A Matteo, solare e pieno di vita, hanno tolto il sorriso e distrutto i sogni portandolo addirittura a tentare di togliersi la vita. È stato torturato: basta vedere i video per capire“.

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Matteo era entrato in un bar credendo si trattasse di un locale comune, per poi scoprire che veniva “offerta” la compagnia una donna a 500 dollari per mezz’ora. Non è ben chiaro cosa sia accaduto dopo: di certo, secondo il verbale redatto dalla polizia, il 25enne non avrebbe ritrovato i suoi cellulari e avrebbe chiesto aiuto a due buttafuori trovando poi la polizia ad aspettarlo fuori dal locale: gli agenti lo conducono in commissariato ed è lì che iniziano a torturarlo.

Matteo viene legato mani e piedi, immobilizzato a terra e lasciato lì per 13 minuti mentre grida e chiede aiuto. Secondo la mamma, il ragazzo non ha subito nessun processo e tantomeno una condanna in seguito a quel fermo. “Il giudice – ha raccontato la donna al QN – ha fatto cadere tutti i capi d’accusa offrendo a mio figlio il programma Pti (Pre trial intervention). È la decisione dello Stato di non procedere a fronte del completamento di un programma educativo“. Solo ore dopo l’arresto i suoi coinquilini erano riusciti a rintracciarlo e a racimolare 4mila dollari necessari per rimetterlo in libertà.

Di certo, dopo il fermo Matteo Falcinelli è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico per cinque giorni e avrebbe anche tentato il suicidio. Tuttora sta male e i suoi genitori l’hanno raggiunto a Miami: “È seguito da psicologi e psichiatri – racconta la mamma – inizialmente è stato ricoverato a causa delle gravi ferite, poi trasferito in un ospedale psichiatrico, perché a rischio suicidio. Ancora adesso la notte sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Ha danni ai tendini di entrambe le mani provocati dalle manette strette fino all’inverosimile non gli circolava più il sangue: all’inizio non riusciva a tenere una tazza in mano, e adesso non può aprire una bottiglia. Ha problemi anche al collo e alla schiena“. La famiglia di Matteo è determinata a chiedere giustizia.

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