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domenica, Aprile 28, 2024
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Niente funerali al Convento dei Monaci, lettera aperta dell’avv. Crescenzo D’Alterio

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Gentile sacerdote responsabile del Convento dei Monaci di Giugliano,

Le scrivo pubblicamente perché conseguentemente a quanto di seguito rappresentato, ho dovuto prendere atto che questa, mio malgrado, è l’unica possibilità di poter comunicare con Lei, ma soprattutto di mostrarle il mio pensiero in ordine ai fatti che andrò ad esporre.

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Premesso che il sottoscritto, ma in particolar modo i miei genitori sono stati da sempre e per tutta la propria vita assidui fedeli e partecipanti della vita del convento e di tutte le iniziative che nel corso degli anni ha vissuto la comunità francescana.

Purtroppo la riconoscenza non è di questo mondo.

Non voglio tediarla con il lungo elenco di opere o iniziative di cui i miei genitori si sono fatti promotori, con spirito di abnegazione e nel solo interesse della comunità.
Le valga come esempio che tutti i sacramenti sia di noi figli che dei nostri genitori sono stati celebrati presso il convento. In particolare mia mamma, oltre a vivere con intensa partecipazione la sua fede, appartiene, o forse è meglio dire apparteneva, all’ordine delle terziarie francescane.

Ordine che nel corso degli anni, circostanze forse a lei sconosciute visto il poco tempo trascorso da che lei ricopre il ruolo, si è sempre contraddistinto in tutte le funzioni ed iniziative religiose promosse da questa Comunità.
Ebbene, mio malgrado, ho dovuto constatare che in occasione del triste evento della dipartita di mia madre, volendo, in ossequio ai desideri espressi dalla defunta, voler far celebrare la sacra funzione del funerale presso il convento dei Monaci, mi è stato riferito che in questa chiesa, riporto testualmente “non si celebrano funerali ma solo matrimoni”.

Evito di esprimerle il mio pensiero anche per non cadere in facili polemiche o stereotipi, tuttavia non posso esimermi dal ricordare, a me stesso prima che a Lei, che i Sacramenti, mi corregga se sbaglio, sono 7!
E nei 7 Sacramenti, il matrimonio è solamente 1 di questi. Non credo sia il caso di ricordarle quali siano gli altri ma certamente non mi pare che siano contemplati sacramenti di serie A o serie B.

Mi creda, mio caro sacerdote, sono questi atteggiamenti, queste chiusure, queste prevaricazioni nel gestire la Chiesa come un’azienda personale che allontanano sempre più i fedeli dalla Chiesa cattolica, ma non dagli insegnamenti di Cristo.
A proposito di sacramenti, a mio modesto avviso, ritengo che il trapasso dalla vita terrena sia, per noi cattolici, il momento più significativo perché la nostra anima si ricongiunge a Dio in attesa della umana resurrezione.

Lei, con il suo rifiuto e con la sua preferenza al matrimonio, ha, per l’ennesima volta, mercificato un valore e un principio di fede.
Mi dispiace molto dirle queste cose e le chiedo scusa per la durezza del pensiero, ma spero che tutto ciò sia di auspicio affinché non si ripetano episodi simili.

Ricordi che la vicinanza alle persone e l’accoglienza del prossimo, sono gli insegnanti più grandi che Cristo ci ha lasciato. Non a caso nelle lezioni di catechismo ci è stato insegnato che il comandamento più grande è “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Amare il prossimo vuol dire farlo in maniera incondizionata e senza aspettative. Un po’ quello che dovrebbe ispirare la missione di un sacerdote!
La vocazione al sacerdozio, a mio modesto avviso, è proprio questo. Una missione. Un mettersi al servizio degli altri. Un votarsi agli insegnamenti di nostro Signore Gesù.

Mi piace ancora pensare ad una Chiesa che, in ossequio a tali principi, sia aperta alle esigenze dei fedeli e dei popoli tutti, senza distinzione di sesso, razza, cultura e denaro.
Le ricordo che Lei non è il proprietario della chiesa che amministra e i fedeli della comunità ecclesiale non rappresentano dei suoi dipendenti ma persone da amare, ascoltare, aiutare e a cui mai far mancare la parola di Dio e la carità cristiana. Ci pensi! 

Nell’attesa la saluto cordialmente e le auguro un sereno anno nuovo.

Avv. Crescenzo D’Alterio

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