È ritenuto dagli inquirenti della Direzione distret-tuale antimafia come uno degli uomini di massima fiducia del boss Francesco Mazzarella ’o parente. Un personaggio di assoluto spessore criminale tanto che il boss avrebbe affidato a lui le “imbasciate” ai de-tenuti e agli affiliati. Alcuni giorni fa per Gennaro Limatola si sono così aperte le porte del carcere di Secondigliano: un vero e proprio terremoto giudiziario destinato a scuotere le fondamenta della mala di Napoli est. La notizia anticipata da Luigi Nicolosi su Il Roma.
Il ras di San Giovanni a Teduccio in primo grado aveva infatti rimediato otto anni di reclusione, poi abbassati a sei anni e otto mesi in appello. La Cassazione poi, accogliendo le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Giovanni Abet, ha stabilito che il trattamento sanzionatorio fosse da rideterminare e pertanto ha annullato con rinvio la precedente sentenza di condanna. I legali di Limatola e così la Corte d’appello ha stabilito che il ras, tenendo conto degli sconti di pena ottenuti nel corso dei due processi, ha ormai quasi del tutto saldato il proprio debito con la giustizia. Tradotto: Limatola è stato scarcerato.