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mercoledì, Aprile 24, 2024
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L’ombra di Cosa Nostra sulle scommesse, chiuso punto Snai nel Napoletano

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L’ombra di Cosa Nostra sulle scommesse illegali, chiuso punto Snai nel Napoletano. Su delega della locale Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale
Antimafia – Sezione Palermo, coordinata dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, i
Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza
di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei
confronti di 15 soggetti, di cui 6 destinatari di custodia cautelare in carcere: Salvatore Rubino (cl. 61), Vincenzo Fiore (cl. 78), Christian Tortora (cl. 76), Rosario Chianello (cl. 72), Michelangelo Guarino (cl. 77) e Giovanni Di Noto (cl. 74). 

Nove sottoposti agli arresti domiciliari: Salvatore Barrale(cl. 57), Maurizio Di Bella (cl.
74), Pasquale Somma (cl. 70), Giovanni Castagnetta (cl. 84), Davide Catalano (cl.
79), Giacomo Bilello (cl. 86), Pietro Montalto (cl. 89), Antonio Inserra (cl. 65) e
Salvatore Lombardo (cl. 86). A vario titolo indagati per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse e truffa ai danni dello Stato, nonché per trasferimento fraudolento di valori. Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di 6 agenzie scommesse, ubicate a Palermo e a Gragano, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro.

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BLITZ A PALERMO, NAPOLI E SALERNO 

Il provvedimento è in corso di esecuzione da parte di 100 militari della Guardia di Finanza
in forza ai Reparti di Palermo, Napoli e Salerno, che stanno inoltre effettuando numerose
perquisizioni in luoghi nella disponibilità degli indagati in Sicilia e in Campania.
Le complesse investigazioni oggetto dell’odierno provvedimento costituiscono la
prosecuzione dell’operazione “All in” (giugno 2020), nel cui ambito le Fiamme Gialle di
Palermo eseguirono.

Inoltre misure cautelari personali nei confronti di 10 soggetti a vario titolo indagati per la
partecipazione e il concorso esterno nell’associazione di stampo mafioso “Cosa nostra”,
riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Questi ultimi reati aggravati dalla finalità di
aver favorito le articolazioni mafiose cittadine.

IMPRESE MAFIOSE SULLE SCOMMESSE

Il sequestro preventivo di 5 “imprese mafiose” che avevano acquisito/detenuto le
concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la raccolta di
giochi e scommesse sportive, nonché di tre ulteriori agenzie scommesse.

In tale contesto investigativo, gli specialisti antimafia del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia
Economico – Finanziaria di Palermo hanno sviluppato un secondo filone d’indagine che ha
permesso di ricostruire una complessa ed articolata rete di persone fisiche e giuridiche che
si è occupata della diffusione e della gestione della raccolta illegale delle scommesse.

È stata in particolare accertata l’operatività criminale di due distinte associazioni a
delinquere, parallele ma entrambe facenti capo al citato Salvatore Rubino, promotore
delle attività illecite dei due citati gruppi e destinatario di parte dei rilevantissimi proventi così ottenuti. L’efficacia dell’azione criminale è testimoniata dalla capacità della rete commerciale illecita di generare volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese, come desumibile da alcune intercettazioni telefoniche.

IL PRIMO GRUPPO

Il primo gruppo criminale, capeggiato da Vincenzo Fiore e Christian Tortora e composto da Salvatore Barrale, Maurizio Di Bella, Pasquale Somma e Giovanni Castagnetta. Sovrintendeva all’operatività di una rete di agenzie, ognuna delle quali riconducibile a soggetti di fiducia (cosiddette “master”).

LA SECONDA ORGANIZZAZIONE

La seconda organizzazione, che pure gestiva centri scommesse attraverso cui operava la
raccolta illecita, aveva come figure di rilievo Chianello Rosario e Guarino Michelangelo.  Si avvaleva della collaborazione di Giovanni Di Noto, detto “Gianfranco”, già tratto in arresto
in quanto ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa della “Noce”. Di questo gruppo criminale facevano parte anche Davide Catalano, Giacomo Bilello, Pietro
Montalto, Antonio Inserra e Salvatore Lombardo.

LA RACCOLTE DELLE SCOMESSE ILLEGALI

La raccolta illegale delle scommesse avveniva attraverso lo “schermo” di agenzie operanti
regolarmente in forza di diritti connessi a concessioni assegnate dall’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli. In sostanza, i gestori di agenzie abilitate alla raccolta lecita di scommesse “da banco”, in accordo con le consorterie criminali indagate, alimentavano parallelamente un circuito illecito accettando scommesse in contanti dai clienti che venivano convogliate su “conti gioco” intestati a soggetti terzi mediante l’utilizzo di piattaforme straniere illegali. Sequestro un punto Snai anche a Gragnano.

L’organizzazione generava quindi un circuito vorticoso di flussi finanziari privi di
qualunque tipo di tracciabilità e sottratti totalmente al totalizzatore nazionale delle
Dogane e dei Monopoli. Infatti riuscivano a sottrarsi all’imposizione fiscale e alle disposizioni in materia di antiriciclaggio.

VIDEO DELL’OPERAZIONE CONTRO LE SCOMMESSE ILLEGALI

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