Un gruppo, tre anime. E’ questa la ‘fotografia’ della Vanella Grassi come è andata delineandosi negli ultimi anni. Un’idra a tre teste analizzata due anni fa da Internapoli che aveva anticipato quale fosse il ‘nuovo volto’ del clan. Da braccio militare del clan Di Lauro è divenuto prima ‘costola’ degli Scissionisti prima di fare il ‘grande salto’ e divenire gruppo autonomo. Nell’articolo del 2018 veniva chiarita questa divisione della Vanella in tre ‘anime’, espressione dei tre maggiori quartieri dell’area nord, Secondigliano, Scampia e San Pietro a Patierno.
Tre gruppi ‘espressione’ di tre quartieri
Il primo gruppo della Vanella Grassi è quello dei
Grimaldi, operativi sull’area di
San Pietro a Patierno e del
rione Berlingieri. Si tratta degli eredi di
Carmine Grimaldi ‘Bombolone’ , gruppo capeggiato dal figlio di quest’ultimo, il 32enne
Vincenzo. Il secondo gruppo è quello degli
Angrisano, insediati nella zona di
Scampia e del Lotto G e Lotto P. Si tratta del gruppo capeggiato dal baby ras Alessio. Ad esso si riconnettono alcuni soggetti ancora attivi nell’area di
Secondigliano e costituenti un terzo blocco. Facente riferimento proprio a
Salvatore Petriccione, il fondatore del gruppo e
Vincenzo Spera ‘o nir.
Si è potuto accertare che, nel corso del tempo, i rapporti tra questi gruppi eterogenei hanno vissuto momenti di fibrillazione. Il principale – se non unico – interesse che li tiene uniti è infatti costituito dall’acquisto di ingenti quantitativi di stupefacente e la loro distribuzione. Scoperto il duplice sistema della vendita all’ingrosso (nei cosiddetti ‘passaggi di mano’) e la cessione al dettaglio della droga attraverso il sistema delle piazze di spaccio.