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venerdì, Aprile 19, 2024
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Le tre ‘anime’ della Vanella Grassi: il gruppo di Secondigliano diviso in tre

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Un’idra a tre teste. Come il mostro mitologico che con il solo sguardo riusciva ad uccidere un uomo così la Vanella Grassi si è rigenerata, riformata, riplasmata. Nel silenzio assoluto nonostante il brillante lavoro sin qui svolto dalle forze dell’ordine. Mentre a Miano si spara e ad Arzano e dintorni la longa manus del racket ha attirato le sirene degli uomini in divisa, a Secondigliano si è continuato a fare affari. Con una strategia precisa. Il gruppo originario del centro storico di Secondigliano è ormai segmentato in tre tronconi, ognuno con una propria autonomia, ognuno con le proprie ‘batterie’ senza però distaccarsi troppo dall’origine. Sono mesi che gli investigatori osservano quello che accade: la gestione finanziaria del gruppo è stata delegata a San Pietro a Patierno dove opera il gruppo numericamente più cospicuo: sono gli ‘eredi’ di Carmine Grimaldi ‘bombolone’, quelli che, per intenderci, hanno ereditato le casse del clan direttamente da Antonio Mennetta. Tra le palazzine di via Paternum e il Berlingieri si trova la roccaforte di questo primo sottogruppo che avrebbe contatti diretti con gli Amato-Pagano e sarebbe in buoni rapporti con i Di Lauro. La seconda fazione è quella del centro storico di Secondigliano, quella del ‘nucleo originario’ del clan tra vico Lungo Ponte e via Dante: attualmente sarebbe gestita da due cugini che risponderebbero però direttamente a quelli di San Pietro a Patierno. Si tratta di una fazione formata da esponenti molto giovani e moderatamente inesperti. L’ultimo gruppo è quello di Scampia stanziato nel Lotto G: è il sottogruppo che un tempo era gestito dagli Angrisano e che al momento vedrebbe come proprio ras emergente un personaggio un tempo vicino a Ciro Barretta detto ‘Cicciotto’ coinvolto nell’omicidio di Roberto Ursillo, cognato di Antonio Bastone ex ras degli Scissionisti. I tre sottogruppi sono espressione dei tre quartieri più grandi dell’area nord, San Pietro a Patierno, Secondigliano e Scampia. Tanto basta per spiegare la pericolosità di un gruppo che ancora conta nelle dinamiche criminali.

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