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martedì, Aprile 30, 2024
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Il ruolo di Messina Denaro negli omicidi di Falcone e Borsellino, l’ultima condanna dell’ex superlatitante

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“Appoggiò le stragi di Totò Riina“, ergastolo per l’ex superlatitante Messina Denaro. La Corte d’Assise di Caltanissetta, presieduta da Roberta Serio, dopo oltre 14 ore di camere di consiglio, condannò all’ergastolo il boss Matteo Messina Denaro per le stragi del ’92 di Capaci e Via D’Amelio. Gli attentati costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti delle loro scorte.

L’ex superlatitante, ricercato dal 1993 e oggi arrestato, è stato tra i responsabili della linea stragista di Cosa Nostra imposta dai cortonesi di Totò Riina. Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal procuratore aggiunto Gabriele Paci, il boss Matteo Messina Denaro avrebbe determinato all’interno di Cosa nostra “un clima di unanimità senza il quale il capomafia corleonese Totò Riina non avrebbe potuto portare avanti i suoi piani stragisti, se non a rischio di una guerra di mafia”.

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MESSINA DENARO APPOGGIO’ RIINA

“Non è sostenibile – ha spiegato il magistrato durante la requisitoria, conclusasi con una richiesta di condanna all’ergastolo per il padrino latitante – che Totò Riina avrebbe comunque intrapreso quella strada senza avere il consenso di Cosa nostra, perché se ci fosse stato il dissenso dei vertici di una delle province ci sarebbe stata una guerra”.

La storia di quegli anni, dunque, non sarebbe stata la stessa se Messina Denaro non avesse appoggiato la linea del padrino corleonese e se non avesse aiutato Riina a stroncare sul nascere le voci del dissenso interno. Quello che si concluse nell’ottobre 2020 fu il terzo processo Caltanissetta per la strage di Capaci e il quinto celebrato per la strage di via D’Amelio. Nelle altre tranche furono condannati a vario titolo capimafia ed esecutori materiali dei due attentati.

L’ARRESTO DI MESSINA DENARO 

Arrestato Matteo Messina Denaro, a comunicare l’arresto del super boss della mafia è un lancio di agenzia Ansa. Proprio ieri il ministro dell’interno ne aveva parlato Matteo Messina Denaro, l’ultimo superlatitante di Cosa nostra, è stato arrestato questa mattina, lunedì 16 febbraio. Era ricercato dall’estate del 1993.

L’Ansa dà notizia dello storico arresto, compiuto dai carabinieri del Ros dopo 30 anni di latitanza. L’inchiesta che porta alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Trapani) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

 

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