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martedì, Maggio 21, 2024
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Dallo scudetto scucito a Maradona: il ricordo di Totonno Juliano

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Nella giornata di oggi è arrivata la triste notizia della scomparsa, all’età di 80 anni di Antonio Juliano, bandiera del Napoli che ha legato gran parte della sua vita ai colori azzurri.

Dall’azzurro del Napoli a quello della Nazionale

Un doppio azzurro per Totonno, quello viscerale del Napoli e quello più intenso della Nazionale, che lo ha reso l’unico calciatore partenopeo ad aver disputato tre mondiali (1966,1970, 1974), conquistando nel 1968 il titolo di campione d’Europa.  Centrocampista arcigno e dotato di buona tecnica, con una grande visione di gioco e quella dirompente personalità che lo ha reso un personaggio iconico ed a tratti mitologico.

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Per lui addirittura una finale iridata contro il Brasile di Pelé, ma i ricordi più belli restano quelli legati al club oggi di Aurelio De Laurentiis con cui esordisce in serie A nel 1963. E’ un campionato nefasto per il Napoli, che si conclude con la retrocessione in cadetteria, dove viene fuori la personalità di Juliano, apprezzata in tutta Italia a partire dal 1965 e diventando dirompente fino all’apoteosi del 1975.

Dal Core ‘ngrato al Pibe de Oro

Eh già perché ancor prima di Diego Armando Maradona, Totonno guidava la squadra che stava per cucirsi addosso uno storico primo scudetto, salvo poi essere beffati dalla Juventus e dal “core ‘ngrato” Jose Altafini.  Una cicatrice rimarginata nel 1984 quando, nelle vesti di direttore generale del Napoli, portò all’ombra del Vesuvio il più grande calciatore di tutti i tempi, quel Diego Armando Maradona che regalà alla città gli unici due scudetti della storia azzurra, prima dell’impresa della scorsa primavera dei regazzi terribili di Luciano Spalletti.

Un napoletano vincente con la maglia del Napoli è cosi che viene ricordato Antonio Juliano e non soltanto per i successi ma anche per il coraggio di metterci sempre la faccia anche nei momenti più difficili. Tornò, infatti, a lavorare per la società partenopea, quando Corrado Ferlaino gli chiese di salvare il salvabile. Era il gennaio del 1998 e la squadra era praticamente già retrocessa in Serie B e a Totonno toccò placare la piazza insieme all’amico e traghettatore Vincenzo Montefusco.

Montefusco: “Juliano, un esempio”

Proprio Montefusco ha ricordato ai microfoni dell’Ansa l’ex compagno di squadra: “Arrivammo da giovani nel Napoli, io debuttai in serie A una settimana prima di lui. Poi siamo stati insieme tanti anni e io ancora oggi lo cito come esempio nello spogliatoio, per il carattere che lo portava a saper prendere in mano una squadra di così grande livello. C’erano Sivori, Altafini, Cané e tanti altri campioni, ma lui, con il suo sguardo, sia in campo che nello spogliatoio, sapeva come spingere i compagni a dare il massimo, a giocare in un certo modo, anche in partite da rimontare. L’ho sempre ammirato per il carattere, oltre che per le doti da giocatore”. 

Ruud Krol: “A Napoli grazie a lui”

Antonio Juliano non fu soltanto l’autore del ‘colpo del secolo’, prima del Pibe de Oro, portò in azzurro Ruud Krol, che lo ha ricordato così a radio Kiss Kiss Napoli: “Quando Juliano mi portò a Napoli capii subito che aveva la testa dura. All’epoca l’Italia non era aperta tanto agli stranieri, ma Antonio mi diceva sempre che io ero il suo primo acquisto. Venne a Vancouver all’aeroporto e mi convinse ad accettare il Napoli, e per me fu un grande onore giocare per lui ed avere la sua amicizia. Per me resterà sempre un grandissimo amico ed una grandissima persona”. 

La Figc: “Ci lascia un’istituzione”

Non si è fatto attendere il comunicato della FIGC con le parole del presidente Gabriele Gravina: “Se ne va uno dei protagonisti di una delle pagine più gloriose del calcio italiano. Campione d’Europa, vicecampione del mondo, giocatore di qualità e fantasia al servizio del suo club e della Nazionale, a Napoli ha rappresentato un’istituzione prima da calciatore poi da dirigente“.

Morte Juliano, il cordoglio del sindaco Manfredi

Vicini al dolore della famiglia Juliano il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e l’Amministrazione comunale per i quali l’ex centrocampista “ha rappresentato il simbolo di una lunga stagione calcistica ancora viva nel ricordo dei napoletani, contrassegnata dai suoi successi in campo, da capitano, e dalle formidabili intuizioni che ebbe poi da
dirigente, artefice tra l’altro della trattativa che portò Maradona a Napoli”.

 

La Ssc Napoli: “Ciao Totonno”

Sulla stessa lunghezza d’onda la Società Sportiva Calcio Napoli che ha definito la giornata di oggi come una delle giornate più brutte della storia del club e dei suoi tifosi. Si è spento Antonio Juliano, che per due decenni è stato “il Napoli”. Per coloro che non lo abbiano conosciuto vale la pena farsi raccontare chi sia stato e cosa abbia rappresentato per la nostra città. Ciao, Totonno!”.

I funerali di Antonio Juliano

Le esequie della bandiera azzurra si svolgeranno giovedì 14 dicembre alle ore 12.00 alla chiesa di San Giuseppe a Chiaia.

 

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