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martedì, Aprile 23, 2024
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Napoletani scomparsi in Messico, incontro tra i familiari e la Farnesina

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Ci sono novità sui napoletani scomparsi in Messico. L’Avv. Luigi Ferrandino e il sig. Francesco Russo saranno ricevuti, in rappresentanza delle famiglie Russo e Cimmino , dal Sottosegretario agli Esteri, Senatore Merlo , presso la Farnesina. Motivo dell’incontro è quello di fornire notizie ,acquisite presso la Procura di Jalisco ,in merito allo stato delle indagini relative al sequestro dei Sig. Raffaele Russo , Antonio Russo e Vincenzo Cimmino . “ Il mio augurio è che la Farnesina fornisca informazioni che rassicurino le famiglie . “ ha dichiarato l’avvocato Ferrandino

Arriva una svolta nel caso dei tre napoletani scomparsi in Messico il 31 gennaio 2018. Secondo quanto riporta Ansa, ci sarebbe una intercettazione telefonica in cui il boss dell’emergente Cartello della droga Jalisco Nueva Generación (CJNG), alias “el Quince”, è stato sentito dire a chi deteneva i nostri tre connazionali: “Li avete? Fatene ciò che volete“.

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I tre uomini sono scomparsi più di un anno fa. Si tratta del 60enne Raffaele Russo (il primo a scomparire), di suo figlio Antonio, 25enne e il cugino Vincenzo che erano andati in cerca dell’anziano parente.

La notizia arriva dall’avvocato delle famiglie Russo e Cimmino che, dopo aver presentato un ricorso all’Onu, ha ottenuto questa rivelazione dagli uffici dello stato messicano. “Dalle indagini emerge un elemento nuovo, mai venuto fuori prima”, spiega l’avvocato Falleti. La nuova informazione sarebbe il fatto che el Quince, che aveva negato qualsiasi coinvolgimento quando fu arrestato nell’ agosto 2018, non solo sapeva del rapimento degli italiani, ma avrebbe “dato l’ok ” ad un suo sottoposto “per fare di loro ciò che voleva”, come confermerebbe un’intercettazione in mano agli inquirenti.

“Ma c’è di più”, aggiunge il legale, “sulla macchina guidata da Raffaele sono state trovate delle impronte digitali e si è ancora in attesa dei risultati”.

Le investigazioni intanto proseguono, insieme ai ricorsi e ai solleciti inviati dal presidente della Oma (Organizzazione Mondiale degli Avvocato) alla Corte interamericana dei diritti umani e all’Onu di New York, per tenere accesa l’attenzione sul caso. “Dopo un anno e mezzo e tanto lavoro processuale a livello internazionale”, afferma Falleti, “vogliamo risposte sia dai tribunali che dalla politica. Il sottosegretario Merlo è in partenza per una missione che toccherà anche questo tema. Speriamo che tutto il lavoro che ho svolto finora insieme con l’avvocato Herrera di Madrid possa essere di aiuto”.

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