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giovedì, Maggio 2, 2024
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Nato il primo bambino con un DNA di tre genitori: due mamme e un papà

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Particolare attenzione ha attirato un evento estremamente poco consuetudinario nella storia della scienza e della conoscenza umana. Nucleo di aggregazione di questa consistente nebulosa di notizie e di attenzione è il Regno Unito. Il fulcro dell’interesse è testimoniato dalla nascita di un bambino avente tre diversi DNA appartenenti a tre genitori distinti. La motivazione risulta concentrarsi su alcune nuove ricerche e sperimentazioni adattate all’intento di sventare ipotetiche malattie ereditarie che potrebbero essere contratte da un feto.

La particolare fecondazione assistita

In questo momento della storia, dove molte coppie si affidano alla fecondazione assistita, nuove sono lo scoperte scientifiche testimonianza di progresso in tale ambito. Nel Regno Unito, infatti, la nascita di un bambino avente tre diversi DNA ha suscitato particolare interesse rispetto ai motivi che avessero effettivamente favorito tale impostazione genetica. La motivazione è da ricercare in una nuova procedura che favorisce la fecondazione assistita evitando che il feto possa contrarre delle gravi malattie. L’esperimento in questione si realizza mediante la fusione dei DNA dei due genitori biologici con una piccola parte del DNA mitocondriale di una donatrice. Quest’ultimo andrà a sostituire il DNA mitocondriale della madre evitando che il feto possa contrarre gravi malattie ereditarie incurabili. Con tale intervento si fa riferimento ad una procedura conosciuta con il nome di Spindle Nuclear Transfer, Trattamento di donazione mitocondriale (MDT) o Terapia sostitutiva mitocondriale (MRT).

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Quale ruolo hanno i mitocondri?

Per mitocondri si intendono delle entità dotate di DNA che fungono da vere e proprie centrali di aggregazione di energia. Il compito di questi enti è quello di provvedere alla fruizione dell’energia alle cellule. E’ secondo queste naturali impostazioni che risulta possibile provvedere alla ‘miscelazione’ dei tre DNA presi in esame. Sulla base di questa metodologia, con lo sperma del padre si fecondano gli ovociti della madre avente i geni mutati e quelli della donatrice sana. A questo punto, il DNA nucleare della donatrice sana viene rimosso e sostituito con quello dei genitori. In questo modo soltanto lo 0,2% del DNA mitocondriale della donatrice farà parte del DNA totale del bambino. Una volta eseguite tutte queste procedure l’ovulo modificato è pronto per essere inserito nell’utero al fine di iniziare la gravidanza.

Tre DNA per un solo bambino 

La tecnica ha visto la sua prima esibizione in Messico durante il 2016. Il bambino, figlio di questo progresso, è Abrahim Hassan. La madre era portatrice dei geni responsabili della Sindrome di Leigh o encefalopatia necrotizzante subacuta. Ciò avrebbe arrecato una serie di preoccupanti problemi che avrebbero continuamente attentato alla salute del bambino. Grazie, però, alla sostituzione del DNA tutto questo non è accaduto dimostrando l’efficacia di questa innovativa procedura di fertilizzazione in vitro (FIVET / IVF).

Gli studi sul DNA continuano

Grazie a questa tecnica molte malattie potrebbero essere sventate. Tra queste quelle che attaccano cuore, cervello e fegato. Eppure, nonostante, il progresso scientifico sono ancora svariati i perfezionamenti da apportare. Potrebbe capitare, infatti, che in alcuni bambini i pochi genti mutati possano imporsi con un processo di inversione e provocare un disturbo mitocondriale.

 

 

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