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domenica, Giugno 16, 2024
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Non solo superbonus: a rischio anche ecobonus, sismabonus e bonus ristrutturazione

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Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Legge sullo stop alla cessione sul credito del Superbonus 110%, il decreto varato dal governo Meloni prevede quindi lo stop allo sconto in fattura. Si attende quindi solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del: “Decreto-legge recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, N. 77“. In difesa della scelta di Giorgia Meloni arrivano anche le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Quest’ultimo ha infatti spiegato che il bonus è costato 2 mila euro a testa per ogni cittadino.

Sono diversi i lavori per i quali è previsto lo sconto in fattura e la cessione del bonus concesso dallo Stato dal committente all’impresa che esegue i lavori.

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Un meccanismo che permette al privato di trasformare la detrazione dalle tasse del bonus (spalmabile in un arco di tempo) in uno sconto sulla fattura pari alla detrazione o nella totale gratuità dei lavori quando il bonus supera il 100%.

Ecco l’elenco dei interventi che possono beneficiare di questa agevolazione

BONUS RISTRUTTURAZIONE – Detrazione del 50% dell’ammontare del costo dei lavoro spalmato su 10 anni. E’ destinato agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Rientrano nel bonus ristrutturazioni, le spese relative ad interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle sole parti comuni condominiali;

ECOBONUS – Detrazione del 50% spalmata in 10 anni, Riguarda: lavori di efficienza energetica. In particolare, sostituzioni di Serramenti e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione

ECOBONUS – Detrazione del 65% in 10 anni. Interventi di particolare efficienza energetica come: Generatori di aria calda a condensazione. Pompe di calore. Scaldacqua a PDC. Collettori solari

SUPERECOBONUS – Detrazione al 110% (ora al 90%) spalmabile in 5 anni. Riguarda i condomini e gli edifici unifamiliari. Godono della stessa agevolazione anche l’istallazione di impianti fotovoltaici o dei pensiline di ricarica elettriche.

SISMABONUS – Detrazione al 110% (ora 90%) spalmabile in 5 anni, per lavori di consolidamento degli edifici compresa la demolizione e ricostruzione BONUS FACCIATE – Detrazione del 60% per le spese sostenute nel 2022 e del 90% per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, spalmabile in 10 anni. Riguarda lavori finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, anche strumentali. Sono inclusi anche gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Di questo bonus possono però godere solo gli edifici che si trovano nei centri storici (zona A) e nelle zone anche parzialmente edificata.

BONUS MOBILI – Detrazione al 50% spalmabile in 10 anni per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Il bonus vale solo fino a una spesa di 5.000 euro. BONUS VERDI – Detrazione al 36% per una cifra massima di 5.000 euro spalmabile in 10 anni per la sistemazione di verde e giardini. Questi due ultimi bonus non godevano nè dello sconto in fattura nè della cessione del credito.

“Intervento necessario”

Il decreto del governo Meloni si compone di soli due articoli. Il primo certifica lo stop allo sconto in fattura e cessione del credito. Questo significa che da oggi in poi per le nuove operazioni edilizie (non quelle già avviate) resta la detrazione d’imposta a questo si aggiunge il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti che derivano da bonus edilizi. Secondo Eurostat questi acquisti “avrebbero impatto diretto sul debito pubblico” da come spiega Giorgetti.

Superbonus – cosa cambia 

Il ministro dell’Economia pare infatti essere più convinto della scelta del governo Meloni. Giorgetti ha infatti dichiarato che l’intervento era necessario: “per bloccare gli effetti di una politica scellerata“. Secondo gli ultimi dati infatti gli sconti applicati in fattura dovrebbero arrivare a 110 miliardi di euro a Marzo. Le banche non hanno più spazio fiscale per comprare nuovi crediti.

Per i condomini che hanno adottato “la delibera assembleare sull’esecuzione dei lavori e hanno presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila) potranno ancora cedere all’impresa il credito di imposta” procedendo con l’effettuare le opere senza costi. Il salvacondotto deve però tener conto delle restrizioni di novembre. Vale lo stesso per le  villette purché abbiano presentato la Cila. “Per le case unifamiliari il bonus è anche sceso dal 110 al 90%” e a poter usufruire dello sconto saranno solo le famiglie con un reddito non superiore ai 15mila euro.

Il governo ha inoltre abrogato le norme che prevedevano di la possibilità di cedere i crediti a:

  • spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro;
  • spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.
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