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domenica, Giugno 23, 2024
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Nozze trash tra Tony e Tina, il matrimonio citato anche nell’ultima relazione Antimafia

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Si fa un gran discutere negli ultimi giorni del matrimonio di Tina Rispoli e Tony Colombo. E’ notizia di oggi che l’amministrazione penitenziaria ha disposto il licenziamento dei cinque ispettori trombettisti appartenenti alla banda musicale della Polizia Penitenziaria che lo scorso 27 marzo, a Napoli, suonarono alle cosiddette nozze trash tra il cantante neomelodico siciliano Tony Colombo e la vedova del boss della camorra Gaetano Marino.

Secondo quanto si è appreso, con il danno di immagine arrecato dagli ispettori sarebbe venuto meno il rapporto fiduciario con il Corpo della Penitenziaria. La decisione è giunta a quasi dieci mesi dal matrimonio. I cinque ispettori della Penitenziaria, tutti residenti in Campania, vennero immortalati dai fan mentre si esibivano per gli sposini. Le immagini, che divennero subito virali sul web, innescarono gli accertamenti del Dap il quale, qualche giorno dopo comunicò agli ispettori un provvedimento di sospensione. Le nozze sollevarono un vespaio di polemiche e fecero anche scattare un’indagine della DDA sul concerto andato in scena il giorno prima in piazza del Plebiscito.

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Il matrimonio di Tony e Rina nella relazione della DDA

E proprio la Direzione Investigativa Antimafia ha inserito il matrimonio di Tina Rispoli e Tony Colombo nella relazione semestrale del 2019. Nel capitolo dedicato alle compagini criminali di più ridotto potere, ma comunque influenti nel quartiere di Secondigliano, figura un passaggio sul clan Rispoli (pag. 159, nota 477, ndr), con “a capo due fratelli, che – si legge – limiterebbero la loro zona d’influenza al cosiddetto Largo Macello”.

Il documento continua poi con una nota a margine che riguarda, pur senza mai riportare esplicitamente il nome, Tina Rispoli. Nella “postilla” si legge: “Una sorella (dei Rispoli, ndr) è stata moglie di uno dei capi del citato gruppo Marino, ucciso in un agguato di camorra sul lungomare di Terracina, ad agosto 2012. Una vasta eco mediatica ha avuto sulla stampa il suo matrimonio con un cantante neomelodico palermitano, celebrato nel mese di marzo con una serie di eventi svoltisi nelle vie del capoluogo, senza le prescritte autorizzazioni“. Esplicito, dunque, il riferimento a Tony e Tina da parte dei magistrati della DDA, che però precisiamo essere entrambi incensurati e mai indagati per camorra.

“Rispoli svelò il tradimento di Marino”, il fratello di Tina tirato in ballo dal pentito del clan Di Lauro

A meno di ventiquattr’ore dalla discussa partecipazione al programma ‘Non è l’Arena’ di Tony Colombo e di Tina Rispoli, a tirare nuovamente in ballo la donna, anche se indirettamente, non è un’inchiesta giornalistica ma le rivelazioni bomba di Salvatore Tamburrino, pentito che con i suoi racconti sta svelando retroscena e affari dei clan dell’area nord e soprattutto del gruppo di cui era, fino allo scorso 2 marzo 2019, uno degli elementi più fidati: il clan Di Lauro. E’ il 23 ottobre del 2019 quando Tamburrino parla dell’inizio della faida (quella del 2004) e del coinvolgimento dell’ala scissionista nell’uccisione di Fulvio Montanino e di suo zio Claudio Salierno. Un colpo duro per la cosca di via Cupa dell’Arco tant’è che lo stesso Tamburrino racconta di una riunione infuocata in cui Cosimo Di Lauro, all’epoca reggente del clan, infuriato disse ai suoi di scoprire chi fossero i promotori di quella ribellione che avrebbe cambiato per sempre la malavita dell’area nord.

Le parole di Tamburrino

Si tratta di un passaggio fondamentale in cui Tamburrino tira in ballo direttamente i Marino e Vincenzo Rispoli, fratello di Tina. Stando alle dichiarazioni di Tamburrino fu Rispoli a confermare a Cosimo Di Lauro il passaggio dei Marino delle Case celesti tra le fila della Scissione. Dichiarazioni che, sia chiaro, saranno oggetto di approfondimenti per i magistrati (Rispoli non risulta indagato) ma che gettano nuove ombre sui rapporti tra i due gruppi:«Dopo l’omicidio Montanino-Salierno ci recammo da Cosimo, io Marco Di Lauro, Ciro Di Lauro, Giovanni Cortese, addirittura c’erano Enzo Notturno o vettore e tale Frizione che poi essersi invece schierati con gli scissionisti; da Raffaele Rispoli che aveva saputo da Tina Rispoli e Maria Rispoli, le sorelle, apprendemmo del coinvolgimento di Gennaro Marino mecchei. Per Cosimo l’omicidio di Fulvio Montanino era un attacco alla sua famiglia di sangue per cui si doveva scatenare una guerra, fare una strage. Fui io che diedi la notizia a Cosimo che veniva da Raffaele Rispoli e Cosimo convocò il Rispoli che confermò che l’omicidio era di mano di Gennaro Marino tant’è che io, Prezioso Giuseppe, Cortese ed altri ci recammo alle case celesti allo scopo di verificare se Genny Marino si trovasse lì, perchè Cosimo lo voleva convocare e attirarlo in trappola. Ma i pali della piazza negarono che Genny fosse alle case celesti».

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