Si fa un gran discutere negli ultimi giorni del matrimonio di Tina Rispoli e Tony Colombo. E’ notizia di oggi che l’amministrazione penitenziaria ha disposto il licenziamento dei cinque ispettori trombettisti appartenenti alla banda musicale della Polizia Penitenziaria che lo scorso 27 marzo, a Napoli, suonarono alle cosiddette nozze trash tra il cantante neomelodico siciliano Tony Colombo e la vedova del boss della camorra Gaetano Marino.
Secondo quanto si è appreso, con il danno di immagine arrecato dagli ispettori sarebbe venuto meno il rapporto fiduciario con il Corpo della Penitenziaria. La decisione è giunta a quasi dieci mesi dal matrimonio. I cinque ispettori della Penitenziaria, tutti residenti in Campania, vennero immortalati dai fan mentre si esibivano per gli sposini. Le immagini, che divennero subito virali sul web, innescarono gli accertamenti del Dap il quale, qualche giorno dopo comunicò agli ispettori un provvedimento di sospensione. Le nozze sollevarono un vespaio di polemiche e fecero anche scattare un’indagine della DDA sul concerto andato in scena il giorno prima in piazza del Plebiscito.
Il matrimonio di Tony e Rina nella relazione della DDA
E proprio la Direzione Investigativa Antimafia ha inserito il matrimonio di Tina Rispoli e Tony Colombo nella relazione semestrale del 2019. Nel capitolo dedicato alle compagini criminali di più ridotto potere, ma comunque influenti nel quartiere di Secondigliano, figura un passaggio sul clan Rispoli (pag. 159, nota 477, ndr), con “a capo due fratelli, che – si legge – limiterebbero la loro zona d’influenza al cosiddetto Largo Macello”.
Il documento continua poi con una nota a margine che riguarda, pur senza mai riportare esplicitamente il nome, Tina Rispoli. Nella “postilla” si legge: “Una sorella (dei Rispoli, ndr) è stata moglie di uno dei capi del citato gruppo Marino, ucciso in un agguato di camorra sul lungomare di Terracina, ad agosto 2012. Una vasta eco mediatica ha avuto sulla stampa il suo matrimonio con un cantante neomelodico palermitano, celebrato nel mese di marzo con una serie di eventi svoltisi nelle vie del capoluogo, senza le prescritte autorizzazioni“. Esplicito, dunque, il riferimento a Tony e Tina da parte dei magistrati della DDA, che però precisiamo essere entrambi incensurati e mai indagati per camorra.