Il patto tra mafia e camorra è ancora forte. I maranesi, da sempre vicini alle cosche di Cosa Nostra, dopo un periodo di raffreddamento dei rapporti, avrebbero rinsaldato i rapporti con la “mala” siciliana e in particolare con il boss latitante Matteo Messina Denaro. L’ultimo patto siglato tra le parti sarebbe stato ratificato a Giugliano e avrebbe visto la partecipazione di emissari giunti nella città sotto il controllo criminale dei Mallardo, direttamente da Catania, lo si apprende da un articolo apparso questa mattina sul quotidiano Cronache di Napoli. Alcuni di questi furono addirittura fermati e controllati dagli agenti del commissariato di via Antica Giardini che segnalarono la presenza anomala che a distanza di tempo ha permesso di chiudere il cerchio sugli scambi tra Marano, in particolare dalla famiglia dei Nuvoletta, e la Sicilia.
Non più traffico di droga, ma gestione delle scommesse online. Questa la nuova configurazione dei rapporti tra maranesi e siciliani che negli anni hanno subito momenti altalenanti: alti e bassi dal “patto dei cannoli”, con scambi di cortesie tra le due “famiglie”, passando per un raffreddamento dei contatti e, adesso, ad un nuovo patto basato su un nuovo mercato da sfruttare.
Contatti tra alcuni indagati del gruppo di Lineri Mistebianco (Catania) del clan Santapaola e soggetti ritenuti ‘vicini’ al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest’ultimo, Francesco Guttadauro, oltre che con persone riconducibili alla ‘famiglia’ camorristica dei Nuvoletta di Marano (Napoli) sono sono emersi nell’ambito dell’inchiesta ‘Revolutionbet 2’ della Procura di Catania su mafia e scommesse online. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato anche armi. La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, in Italia e all’estero, per 70 milioni di euro.
