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giovedì, Maggio 2, 2024
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Oltre 10mila file pedopornografici sullo smartphone: 2 arresti tra Roma e Latina

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La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un 50enne di Latina nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori. L’indagine, si legge in una nota, è stata avviata dopo una segnalazione relativa all’utilizzo improprio dei social network. Grazie agli accertamenti tempestivamente effettuati, il personale specializzato è risalito al profilo di un utente in particolare. Questi era destinatario di un decreto di perquisizione emesso dalla Procura presso il Tribunale di Roma. La successiva perquisizione informatica sullo smartphone dell’indagato, ha permesso di rinvenire numerosi file di natura pedopornografica. Ad essere coinvolti erano anche bambini in tenera età. Per l’uomo, incensurato, è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Stessa sorte per un 62enne di Roma, arrestato per detenzione di un ingente quantitativo di materiale pornografico. Ritraente esclusivamente atti sessuali con minori anche in età prescolare. In totale sono stati trovati 10mila file.

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L’attenta attività di perquisizione informatica, disposta dall’Autorità giudiziaria, a seguito degli accertamenti svolti sui flussi informatici relativi ad episodi di archiviazione di materiale illecito su piattaforme di cloud storage, ha permesso di rinvenire nella disponibilità dell’indagato, numerosi file di natura pedopornografica, occultati all’interno di spazi virtuali protetti da password, ai quali è stato possibile accedere grazie alle moderne tecniche di indagine e all’esperienza maturata sul campo dagli operatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio. L’attività di indagine, svolta con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online, prosegue ora con l’analisi del materiale sequestrato per individuare eventuali ulteriori responsabilità e per identificare i minori coinvolti.

La diffusione di servizi di cloud storage che consentono l’archiviazione in spazi virtuali sempre più ampi, capaci di contenere una grandissima mole di dati, unita alla semplicità di utilizzo di servizi di anonimizzazione sempre più diffusi, rendono l’approvvigionamento di video e immagini a contenuto pedopornografico sempre più agevole, saturando in breve tempo il mercato che richiede la produzione di contenuti sempre nuovi.

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