Una forte puzza di zolfo ha messo in allarme gli abitanti dei Comuni nelle vicinanze del Vesuvio facendo gridare ad un’imminente eruzione: preoccupazione in particolar modo da Torre dei Greco, dove sono giunte numerose segnalazioni a forze dell’ordine e protezione civile.
Una sensazione di pericolo che dall’avvento dei social network si allarga a macchia d’olio in pochissimi minuti e così vengono fuori numerosi e poco credibili teorie riguardo una imminente eruzione del vulcano.
Per fortuna nulla di tutto questo, anche perché la cosiddetta ‘puzza di uova marce’, è data dalla composizione di zolfo e idrogeno che è propria della caldera dei Campi Flegrei e non di quella del Vesuvio.
Insomma, un falso allarme, come accaduto centinaia di volte dall’ultima eruzione del Vesuvio datata 1944.
Eruzione del Vesuvio del 1944
L’eruzione del 1944 è l’ultima eruzione del Vesuvio, al termine di un lungo periodo di attività del vulcano, iniziato poco dopo l’eruzione del 1631. La sua attività fu caratterizzata da forti colate laviche e si innalzarono dal cratere incandescenti fontane di lava, fino ad un’altezza di 800 metri.
26 vittime e disagi nel Napoletano e nel Salernitano
Nel 1944 vi furono 26 vittime, a causa dei crolli dei tetti delle abitazioni e da quelli provocati dal peso delle ceneri roventi. I Comuni più danneggiati furono Terzigno, San Sebastiano, Pompei, Scafati, Angri, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Poggiomarino e Cava de’ Tirreni.