Omicidio dello zainetto, la Cassazione ribalta tutto e rinvia la questione ad un nuovo giudizio d’appello. Questo quanto stabilito dalla Suprema Corte ieri notte con gli ermellini che hanno annullato gli ergastoli per i presunti killer di Luigi Mignano, che fu ucciso mentre accompagnava il figlio a scuola. Mignano fu ucciso in quanto cognato del boss Ciro Rinaldi ‘Mauè’, acerrimo rivale dei Mazzarella-D’Amico cui gli imputati appartengono. Il delitto è conosciuto da tutti come ‘omicidio dello zainetto’ perchè a terra rimase lo zainetto del nipotino che Mignano stava accompagnando a scuola.
Un provvedimento dettato da un difetto di motivazione nelle condanne firmate in appello (in primo grado c’era stato l’abbreviato). Tutto da rifare dunque per Umberto Luongo, Giovanni Musella (difeso dagli avvocati Francesco Buonaiuto e Raffaele Esposito), Salvatore Autiero, Gennaro Improta, Ciro Rosario Terracciano, Giovanni Salomone e Pasquale Ariosto.
Per Autiero, difeso dall’avvocato Roberto Saccomanno, cade l’ergastolo perché caduta l’aggravante della premeditazione (Autiero avrebbe preso parte al gruppo un’ora prima del delitto). Clamoroso anche l’annullamento per Terracciano che, difeso dall’avvocato Leopoldo Perone, si è visto annullare la condanna di secondo grado nonostante venisse indicato come l’esercito re materiale dell’omicidio avvenuto all’esterno della scuola Vittorino Da Feltre nell’aprile del 2019. Annullamento anche per Umberto Luongo, indicato come il reggente del gruppo: il ras, difeso dall’avvocato Giuseppe Perfetto e dal collega Alessandro Pignataro, si è visto annullare la sentenza d’appello relativamente alla recidiva e al trattamento sanzionatorio. Nel collegio difensivo degli altri imputati gli avvocati Saverio Senese, Dario Vannetiell, Raffaele Esposito, Francesco Buonaiuto e Sergio Lino Morra.
