15.9 C
Napoli
giovedì, Maggio 2, 2024
PUBBLICITÀ

Omicidio di cap’ ‘e chiuove, 2 pentiti contro il boss Pagano: “È il mandante”

PUBBLICITÀ

Un’ultima battuta è solitamente un atto culminante di uno spettacolo comico o un riferimento alla caccia sportiva, però, ma nella Napoli nord del primo decennio del 2000 non c’era spazio né per l’ironia né per i boschi nel mondo della camorra, infatti, un epilogo tragico sarebbe stato voluto da uno dei boss più potenti degli Scissionisti. Secondo l’ultima indagine dei pm della Dda di Napoli l’accordo criminale tra la Vanella Grassi e gli Amato-Pagano divenne la premessa per la seconda faida di Scampia scoppiata per colpire il clan Di Lauro: i Girati volevano fare punti agli occhi dei nuovi alleati melitesi e quest’ultimi hanno approfittato della loro ferocia per colpire gli avversari Milionari.

Dunque la tensione criminale nata dagli omicidi Giuseppe Pica e Francesco Cardillo avrebbe costretto i vanelliani a rifugiarsi sotto l’ala protettiva degli Amato-Pagano. In quel clima paranoico venne deciso l’omicidio di Lucio De Lucia: nel gruppo di fuoco c’erano i girati Giuseppe Grassi e Luigi Giannino e gli scissionisti Ciro Maisto e Antonio Matrullo che avrebbe agito su ordine di Cesare Pagano e Rito Calzone. Infatti il 21 marzo del 2007 cap’ ‘e chiuove fu sorpreso in piazza Zanardelli, roccaforte dei Di Lauro, dai killer giunti a bordo di un’auto. La ricostruzione dell’omicidio è contenuta nell’ultima ordinanza firmata dal gip Lidia D’Ancona. 

PUBBLICITÀ

PARLA L’EX BOSS DELLA VANELLA GASSI

E’ stata proprio una voce di dentro della Vanella, Rosario Guarino, a raccontare importati dettagli sull’agguato nel corso della sua collaborazione con la giustizia. Così l’ex boss Joe Banana ha parlato ai magistrati di essersi trovato in una casa di Melito quando il gruppo di fuoco partì per commettere l’omicidio.

Inoltre Guarino rivelò che per volontà di Cesare Pagano si sarebbe dovuta fare un’ultima battuta e la vittima designata doveva essere De Lucia. Gli Scissioni avrebbero voluto indurre il figlio della vittima, Ugo, a svelare ai magistrati i segreti degli omicidi del clan Di Lauro: “Io so tutto di questo perché il commando partì dalla casa di Melito dove mi trovavo anche io”, così inizia l’interrogatorio di Joe Banana rilasciato il 9 maggio del 2014

Le parole dell’ex boss della Vanella Grassi

Quindi Guarino parlò del raid armato avvenuto miez all’Arc di Secondigliano: “Carmine Pagano detto Angioletto, un paio di giorni dopo, disse Giuagliù si deve fare un’ultima battuta. Lo vuole proprio zio Cesare; che poi sarebbe Cesare Pagano; aggiunse che la vittima doveva essere Cap e’ chiuov, allo scopo di far collaborare con la giustizia Ugo De Lucia, figlio di Lucio, per rovinare i Di Lauro, potendo Ugo De Lucia riferire su numerosissimi omicidi della guerra del 2004-2005. Anche Pittirollo che era il cugino di Ugo De Lucia venne ucciso per la stessa ragione, lo stesso omicidio Ferrara venne commesso perché in quella occasione si doveva uccidere un De Lucia, sempre per lo stesso motivo, colpire Ugo. Sia io, che Luigi Magnetti, che Luigi Giannino, che Giuseppe Grassi ci facemmo avanti per uccidere Lucio De Lucia ma Cesare Pagano aveva già deciso chi doveva commetterlo, ossia Luigi Giannino e Giuseppe Grassi insieme a Antonio Matrullo e Marco Maisto poi ammazzati, affiliati al clan Amato Pagano della zona di Arzano“.

Fondamentale per l’omicidio sarebbe stata la figura di un traditore, passato dai Di Lauro agli Scissionisti, presente nel Rione dei Fiori così come indicato dal giovane pentito: “Nunzio Cangiano aveva un telefonino; l’organizzazione dell’omicidio è di Rito Calzone, il quale disse a Cangiano chi era la vittima predestinata, comperò i cellulari, procurò gli scooter, le armi, tra cui due pistole semiautomatiche ed un revolver 357 magnum che è la pistola con la quale Giuseppe Grassi si vantava di avere esploso i colpi di grazia, scaricando il tamburo contro il viso del De Lucia. Rito Calzone organizzò anche l’appoggio in un palazzo di via Limitane d’Arzano, dove il commando partito da Melito, trovò le armi, gli scooter, il telefonino sul quale doveva giungere lo squillo di Cangiano è lo stesso Rito Calzone. Cangiano vide Lucio De Lucia al Rione dei Fiori da si stava allontanando per tornare a casa“.

“Si giocarono a zecchinetta chi dovesse partecipare a questo omicidio”

Anche il pentito Antonio Accurso ha parlato dell’omicidio di cap’ ‘e chiouve in un interrogatorio del marzo 2015. “Furono Giannino e Magnetti ed anche Guarino, Giuseppe Grassi detto tarantella, a raccontarmi come avvenne l’omicidio. Gennaro Liguori che ha una casa nei pressi della clinica Santa Patrizia diede loro appoggio ed anche la filata per sapere quando Lucio De Lucia si fosse ritirato a casa sua. Lucio De Lucia era uno storico affiliato dei Di Lauro, che era il gestore del Berlingieri, tanto che Guarino aveva lavorato con lui sino all’inizio di marzo del 2007. Il mandante di questo omicidio è Cesare Pagano, per come riferitomi dagli stessi Giannino e Magnetti e Guarino, nel senso che l’ordine lo diede Cesare Pagano”.

“Mi raccontarono infatti che dopo questo omicidi gli Amato Pagano spostarono Giannino, Magnetti, Guarino e Giuseppe Grassi in una villa nei pressi di Varcaturo e si ritrovavano a cena con Cesare Pagano, che era libero. Cesare Pagano diede loro l’ordine di commettere l’omicidio De Lucia, organizzò il gruppo incaricato di questo delitto, formato da Marco Maisto di Arzano, ‘o nano di Arzano, Giuseppe Grassi detto Tarantella, e Luigi Giannino detto Cutaletta. So che Giannino e Magnetti si giocarono a zecchinetta chi dovesse partecipare a questo omicidio. Mi dissero anche che Cesare Pagano, per tutelare il gruppo familiare della Vinella, aveva deciso di non fare andare insieme Guarino e Magnetti, poi andò Giannino. Le armi le fornirono gli Amato Pagano“.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ragazzini accoltellati all’Arenile, il fermato è il figlio del ras della Vanella Grassi

Finora nessun coinvolgimento diretto in dinamiche criminali. Ma una parentela ‘importante’ dal punto di vista criminale, quella di essere...

Nella stessa categoria