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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Omicidio Gelsomina Verde, parla il pentito:«Di Lauro quando seppe del delitto stava come un pazzo»

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Il punto più basso della faida di Secondigliano e Scampia. Quello rappresentato dall’omicidio di Gelsomina Verde per tutti Mina, la ragazza che fu uccisa e il cui corpo bruciato perchè non aveva rivelato il nascondiglio di Gennaro Notturno ‘sarracino’ ai sicari del clan Di Lauro. Un orrore ritornato prepotentemente al centro delle cronache con l’ordinanza di custodia cautelare eseguita lo scorso luglio dagli uomini della squadra mobile di Napoli nei confronti di Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi. Il corpo della ragazza fu rinvenuto in una Fiat Seicento completamente carbonizzata in viale Agrelli.In quel momento il clan di Miezz ‘a l’Arco era guidato da Marco e Cosimo Di Lauro, subentrati al padre Paolo. Quella faida nacque proprio per la conquista del potere da parte dei figli di Ciruzzo ‘o milionario che esautorarono dalle decisioni criminali il direttorio formato dai gruppi Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano: quel sanguinario conflitto tra gli ex colonelli e i rampolli del clan passò alla storia come la Scissione.

“DEVE SEMBRARE UNA RAPINA”

Il piano omicida del clan Di Lauro sarebbe stato svelato da Salvatore Tamburrino, fedelissimo e vivandiere di F4, in un verbale d’interrogatorio rilasciato nel gennaio del 2020. Secondo il racconto del collaboratore di giustizia la morte di Gelsomina avrebbe dovuto depistare gli investigatori verso la pista della rapina finita male. «Quando si apprese della notizie del telegiornale che Gelsomina non solo era stata uccisa
ma addirittura bruciata nella macchina, Marco Di Lauro in mia presenza si mise le mani nei capelli dicendo: Che ha combinato Ugo. Poi mi mandò da Ugo perché gli dovevo dire: “Che cazzo hai combinato? Avevo pure detto di non fare casino”.  Mi recai allora nel Rione Berlingieri dove c’era sia lui con suo cugino Gino e gli dissi che Marco stava come un pazzo, per le modalità dell’omicidio e Ugo De Lucia disse che Gelsomina lo aveva fatto andare su tutte le furie perché non aveva dato alcuna informazione su Notturno»

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Il racconto di Rosario Guarino sull’omicidio di Gelsomina Verde e la decisione di Ugo De Lucia

Rosario Guarino, conosciuto negli ambienti criminali come ‘Joe Banana’, all’epoca dell’omicidio di viale Agrelli era organico ai Di Lauro. Riguardo quella notte fondamentale è il suo verbale datato 14 novembre 2018 in cui, senza mezzi termini, fa capire come l’esecutore materiale non fosse Ugo De Lucia (già condannato all’ergastolo per quel delitto con pena definitiva) ma bensì suo cugino Luigi:«Nel dicembre del 2010, allorché Mennetta Antonio esce dal carcere, si discuteva del fatto che dovevamo riprendere la casa della moglie di Ugo De Lucia nel Berlingieri dalle mani degli Amato-Pagano, per ridarla alla moglie di Ugo. Mennetta era molto legato ad Ugo De Lucia e uscendo dal carcere aveva promesso al De Lucia, con il quale aveva condiviso il carcere a Nuoro, forse Bad e Carros, che alla sua famiglia ci avrebbe pensato lui. Però lo stipendio noi a De Lucia non lo abbiamo mai passato, perché lo percepiva dai Di Lauro. Alla presenza di Fabio Magnetti io chiedo a Mennetta che cosa avesse combinato Ugo De Lucia, per avere prima torturato e poi ucciso Gelsomina Verde, perché io sapevo queste cose anche dal processo a suo carico. Mennetta disse che Ugo De Lucia era innocente, perché i veri assassini erano Luigi De Lucia, cugino di Ugo e Rinaldi Pasquale detto o’ vichingo, due persone vicine a Ugo De Lucia ed affiliati ai Di Lauro. Fu lo stesso Ugo De Lucia a raccontare i fatti al Mennetta, per come ci disse costui. Mennetta ci raccontò che Ugo De Lucia era stato informato solo allorché Gelsomina Verde era stata ammazzata e poi il suo cadavere bruciato nella macchina a Capodichino nella traversa della scuola calcio Nereo Rocco, da Luigi e da Pasquale Rinaldi ed aveva deciso di riferire il fatto a Cosimo Di Lauro, il quale aveva dato solo l’ordine di interrogare la ragazza su Gennaro Notturno, assumendo su di sé tutta la responsabilità, perché Ugo sapeva che Cosimo avrebbe fatto ammazzare il cugino ed il Rinaldi. Mennetta mi disse che Ugo De Lucia, dopo l’omicidio Verde, scappò all’estero, nell’Europa dell’est, per timore di essere ammazzato dai Di Lauro».

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