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giovedì, Maggio 2, 2024
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Giugliano, niente benefici per familiari vittima di camorra: chi era Lorenzo Riccio

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Per molti il nome di Lorenzo Riccio è uno come tanti, eppure il 2 ottobre del 2008 il suo efferato omicidio fece molto discutere, non tanto per le modalità, di puro stampo camorristico, ma perché sin da subito si sollevarono molti dubbi sul coinvolgimento di un ragioniere e padre di famiglia nelle vicende legate alla malavita di Giugliano. Si scoprì poi che la camorra di Giugliano non aveva nulla a che fare con il delitto, ma che la ‘firma’ era dell’ala stragista del clan dei Casalesi.

E’ notizia recente che suo figlio Giovannibattista Riccio, insieme alle madre e al fratello, si è visto negare l’accesso ai benefici in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Istanza respinta perchè il giovane, che vive e lavora in Germania da oltre dieci anni, nell’estate del 2008, quando era ancora minorenne e ancor prima dell’uccisione del padre, nel corso di due controlli da parte delle forze dell’ordine risultò in compagnia di due persone con precedenti per reati associativi accertati nel 2016 e nel 2017.

Cosa ha portato Giovannibattista Riccio a chiedere i benefici della legge 302 del 1990 per l’omicidio del padre Lorenzo?

Dalle indagini successive all’omicidio si scoprì come andarono realmente i fatti quel maledetto giovedì mattina. La sfortuna volle che quel mattino di giovedì Lorenzo non accompagnò suo figlio a scuola, perché malato, ma si recò direttamente in via Oasi Sacro Cuore, dove lavorava come ragioniere nell’impresa funebre Russo. Riccio non fece in tempo, manco ad alzare completamente la serranda che una pioggia incredibile di proiettili lo raggiunse, senza dargli scampo. I killer, che probabilmente lo stavano pedinando o che attendevano l’apertura dell’attività in strada, gli esplosero contro oltre 40 colpi.

Ucciso perché Setola voleva mandare un segnale a chi si ribellava

Sul posto arrivarono le forze dell’ordine che subito annoverarono il fatto di cronaca come un delitto di camorra. Successivamente si scoprì che i responsabili furono Giuseppe Setola, Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo e Davide Granato, condannati all’ergastolo per questo ed altri 6 omicidi avvenuti tutti nello stesso periodo. O’ cecato agì, secondo gli investigatori, per punire i titolari dell’agenzia Russo, che negli anni Novanta denunciarono alcuni esponenti del clan Bidognetti per tentativo di truffa e estorsione. In sostanza Lorenzo Riccio si trovò semplicemente al posto sbagliato al momento sbagliato e poco importa il suo ruolo di semplice dipendente, per Giuseppe Setola contava fare ‘numero’ e dare un segnale forte a chi aveva deciso di mettersi contro l’ala stragista del clan.
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