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venerdì, Aprile 26, 2024
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Palloncini bianchi e maglie dedicate a Norina, l’ultimo saluto alla ragazza uccisa a Melito

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Oggi amici e parenti hanno voluto dare l’ultimo saluto a Norina Mattuozzo, infatti, tanti sono accorsi alla chiesa Santa Maria della Grazie nella piazza Santo Stefano a Melito. Molti ragazzi hanno indossato una maglia bianca sulla quale c’è la scritta: “Giustizia per Norina”. Alla messa sono presenti il sindaco Antonio Amente e il vicesindaco Luciano Mottola. All’uscita del feretro i presenti hanno liberato i palloncini bianchi ed hanno applaudito la giovane.

L’OMELIA DEL PRETE

Norina aveva 33 anni, gli anni di cristo. Mi è parsa bella questa similitudine. Norina ha sofferto tanto, dinnanzi a queste situazioni rimaniamo muti non in grado di comprendere. Ha vissuto poco ma ha saputo dare un bel segno del suo vivere. Il suo ricordo, il modo di fare e di essere ha espresso e impresso qualcosa di significativo. Chiediamo a lei perdono per ciò che le è accaduto. Chiediamo affinché la giustizia sia con noi. – ha detto don Francesco De Lucadurante l’omelia – Con la violenza non si risolve nulla, dobbiamo essere in grandi di condannare la violenza. Queste situazioni non si riescono a giustificare. Noi siamo convinti che in questa bara ci sia l esperienza umana di Norina. Attraverso il suo ricordo e i suoi figli dobbiamo fare in modo che la speranza possa illuminarci” .

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L’INTERROGATORIO DI TAMBURRINO

Si è tenuto ieri mattina nel carcere di Poggioreale l’udienza per la convalida del fermo di Salvatore Tamburrino, reo confesso dell’omicidio della moglie Norina Matuozzo, avvenuto sabato mattina in una palazzina di via Papa Giovanni XXIII a Melito.

L’uomo, davanti al gip Alfano, difeso dall’avvocato Domenico Smarrazzo, ha confermato tutte le dichiarazioni rese in Questura dopo essersi consegnato spontaneamente agli agenti della Polizia di Stato.

I TERRIBILI MOMENTI

Secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti, Tamburrino sarebbe andato nella casa dei genitori di Norina per un ultimo tentativo di riappacificazione dopo una brusca separazione, ma con l’intento di porre fine alla sua vita. Secondo le dichiarazioni rese, era armato e pronto a farla finita. Con sé avrebbe portato anche un testamento la cui beneficiaria sarebbe stata proprio la moglie. Una cospicua somma di denaro che avrebbe potuto reclamare solo Norina. Poi, stando alle dichiarazioni rese al gip, la situazione sarebbe degenerata. In preda ad una follia cieca, l’uomo, in piedi davanti alla moglie che invece era seduta – un particolare fondamentale – avrebbe chiuso gli occhi ed esploso tre colpi ad altezza uomo al solo scopo di spaventarla. I tre proiettili invece hanno raggiunto il corpo di Norina senza lasciarle scampo.

Resosi conto dell’accaduto, Tamburrino avrebbe poi lasciato la palazzina di Melito per evitare il linciaggio da parte dei tanti parenti della donna che vivono nello stabile, poi la chiamata all’avvocato e alla Polizia per consegnarsi spontaneamente alle forze dell’ordine. Tamburrino è attualmente detenuto in isolamento nel carcere di Poggioreale

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