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venerdì, Aprile 26, 2024
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Piove sul bagnato in casa Juve, richiesta di rinvio a giudizio per Agnelli e altri 12 indagati

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Firmata in procura a Torino la richiesta di rinvio a giudizio nell’inchiesta sui conti della Juventus. Il provvedimento riguarda Andrea Agnelli e quasi tutte le altre persone che nelle scorse settimane avevano ricevuto l’avviso di chiusura indagini: la posizione di alcuni è stata stralciata in vista di una probabile richiesta di archiviazione. Oltre all’ex presidente ci sarebbero Nedved, Paratici, Arrivabene, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi.

Le intercettazioni che inguaiano la Juve

“Tanto la Consob la supercazzoliamo”. Queste le parole del direttore finanziario della Juve Stefano Cerrato raccolte in una intercettazione del 15 ottobre 2021, dove si farebbe riferimento allo scambio con il Marsiglia Tonga/Aké, valso una plusvalenza di otto milioni. Parlando dell’affare Arthur/Pjanic con Roberto Grossi, revisore di Ernst&Young, Cerrato dice: “Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?”.

Nel fascicolo di indagine finsce anche una lunga conversazione, sempre a tema plusvalenze, avvenuta tra il ds Federico Cherubini (non indagato) e il capo dell’area business Stefano Bertola in un locale vicino alla vecchia sede della Juve. Si tratta dell’unica intercettazione ambientale ma, come riporta il Corriere della Sera, una delle più produttive. Più di tre ore di conversazioni captate grazie a delle microspie piazzate poco prima dell’appuntamento. Parlando di Fabio Paratici con Bertola, Cherubini dice: “Io l’ho detto a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo”, dice Cherubini. “E lui mi rispondeva: “Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”. Il ds insiste: “Fabio ha avuto carta libera”. La discussione è tale che Bertola confida: “La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi”. “Con Fabio non si poteva ragionare – si legge in un’intercettazione pubblicata su Repubblica – Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera“.

La ‘carta Ronaldo’

Secondo l’accusa i bianconeri avrebbero truccato i bilanci, compresi quelli dell’esercizio 2021/22. Inoltre, viene contestata la mancanza di 34 milioni di euro, tra cui i 19,9 milioni che spetterebbero ancora a Cristiano Ronaldo, mai stati contabilizzati. Questo è quanto è emerso dalla fatidica “Carta Cr7”. La Juve è riuscita così a far registrare un positivo di 90 milioni di euro sul bilancio, a fronte dei 22 reali.

Secondo la giustizia sportiva, si prevede la penalizzazione di uno o più punti in classifica per la società che “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti”.

Tra studio delle carte, chiusura indagini, memorie degli incolpati per evitare il deferimento ed eventuale rinvio a giudizio sportivo, il processo non dovrebbe arrivare prima di marzo.

Le parole di Elkann

“Juventus non ha bisogno di nuovo capitale”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Exor John Elkann rispondendo alle domande degli analisti finanziari. “La situazione è molto chiara – ha aggiunto – così come la direzione verso cui proseguire“. “Juventus – ha sottolineato – avrà un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da un professionista di qualità come Gianluca Ferrero, un valido direttore generale e un allenatore molto forte”. “Il calcio – ha spiegato – è un settore di valore e pensiamo che con gli ingredienti che ha Juventus abbia la capacità di diventare una società di valore ancora maggiore rispetto a quello che ha oggi”.

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La nota della Juventus

“Le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022”. Lo scrive, in una nota, la Juventus. “sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili”.

Si tratta – spiega la nota – di “una conclusione unanime dei nove consiglieri” della Juventus in carica alla data del 28 novembre, secondo i quali – proprio in base al parere degli esperti, “il trattamento contabile adottato nei bilanci rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili”. In merito alle contestazioni, “la Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla cosiddetta ‘manovra stipendi’ 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle cosiddette scritture integrative in corso di negoziazione nell’aprile/maggio 2021”.

Per la Juventus, “inoltre, la correzione dei bilanci, con il limitato profilo delle cosiddette ‘manovre’ stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti, di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022”.

Juventus “confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata”. “Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, – conclude la nota – Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi”.

Vittorie in campo, scandali e inchieste fuori: la parabola della Juve di Agnelli. I motivi alla base delle dimissioni ed i futuri scenari

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