26.3 C
Napoli
lunedì, Maggio 20, 2024
PUBBLICITÀ

Processo per il crollo alla riviera di Chiaia: 9 condanne e 7 assoluzioni

PUBBLICITÀ

Si chiude con 9 condanne per disastro colposo e 7 assoluzioni il processo di primo grado sul crollo di palazzo Guevara di Bovino avvenuto dieci anni fa, il 4 marzo 2013, alla riviera di Chiaia. Altri tre imputati sono stati prosciolti perché deceduti prima della fine del processo. L’episodio, nel quale solo per un miracolo non si registrarono vittime, si verificò mentre nella zona erano in corso di realizzazione i lavoro della cosiddetta “metropolitana del mare”, il treno che collegherà il lungomare con piazzale Tecchio.

Il giudice ha dunque sostanzialmente accolto l’impianto accusatorio sostenuto dalla pm Federica D’Amodio del pool coordinato dalla procuratrice aggiunta Simona Di Monte.
Condannati, in attesa dell’appello che potrebbe ribaltare o confermare la sentenza, a 2 anni (con pena sospesa) per disastro colposo Giuseppe Annunziata (Arco Mirelli scarl), Federico Moccia (Ansaldo), Raffaele Imparato (Comune di Napoli), Angelo Ribecco (Ansaldo) Antonio Liguori (Ansaldo), Mario Barbati (Arco Mirelli) e Gabriele Santangelo (dirigente Trevi). Un anno e sei mesi per Stefano Aversa (consulente del comitato tecnico scientifico) e a Gino Zanchini (Trevi), sempre con la sospensione condizionale.

PUBBLICITÀ

Assolti invece per non aver commesso il fatto Ciro De Luca (Arco Mirelli) Giorgio Mormone (Arco Mirelli), Angiolino Bellizzi (Arco Mirelli), Ettore Sacco (progettista), Paolo Santangelo e Luigi Nardacci e Vincenzo Scotti. Prescritto per tutti il reato di crollo colposo.

La società che gestiva l’edificio si era costituita parte civile nel processo.

Il crollo di 10 anni fa
Il tragico evento, che solo per “miracolo” non causò vittime, avvenne mentre erano in corso i lavori di realizzazione della stazione “Arco Mirelli” della linea 6 della metropolitana. Il giudice ha dunque accolto l’impianto accusatorio della pm Federica D’Amodio del pool coordinato dalla procuratrice aggiunta Simona Di Monte. Dalle indagini è emerso che a causarlo sarebbe stato un difetto di costruzione che ha portato l’apertura di una paratia a 18 metri di profondità del cantiere dell’opera concessa dal Comune all’Ansaldo. I lavori erano stati subappaltati dalla Arco Mirelli scarl all’impresa Trevi.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Quattro scosse di terremoto nei Campi Flegrei, gente in strada

Registrata una terza scossa di terremoto in provincia di Napoli. Il sisma è stato avvertito dai cittadini dopo le...

Nella stessa categoria