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martedì, Maggio 7, 2024
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Riciclaggio e fatture false per il clan Belforte, sequestro da 200mila euro

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Riciclaggio e fatture false per il clan Belforte, sequestro da 200mila euro. I Finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, su delega della locale Procura e nell’ambito di un procedimento penale istruito per reati tributari e per auto riciclaggio di proventi derivanti dai medesimi reati fiscali, hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia.

Il provvedimento di sequestro, disposto sia in forma diretta che per equivalente (in ragione della tipologia dei reati) ha avuto ad oggetto anche alcuni immobili siti nei dintorni del capoluogo e che sarebbero stati costruiti proprio reinvestendo i proventi illeciti di cui ai reati fiscali.

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NEI GUAI L’IMPRENDITORE VICINO AL CLAN DI CAMORRA

Sono state sequestrate, altresì, quote societarie e conti correnti riconducibili agli indagati. L’indagine ha preso avvio all’esito di alcuni approfondimenti inerenti ad un imprenditore di origine campana, asseritamente contiguo al clan Belforte di Marcianise, ipotizzando un possibile reimpiego di denaro proveniente dalla criminalità organizzata.

Invero, esclusa l’iniziale ipotesi accusatoria, le investigazioni si sono poi dirette sui profili di criticità fiscale e tributaria relativa ad alcune società riferibili al predetto imprenditore, ed operanti nel settore alberghiero ed edile con sede in Bastia Umbra e Marsciano.

FATTURE FALSE

All’esito degli accertamenti sono state contestate all’imprenditore campano una serie di violazioni tributarie commesse negli anni dal 2014 al 2017 riguardanti, in particolare, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La provvista illecita così ottenuta veniva successivamente trasferita ad una società di Marsciano, operante nel settore edile e intestata a “prestanome” ma in realtà riferibile al medesimo imprenditore, che li reimpiegava per la propria attività.

In tale quadro, dunque, e sulla base delle risultanze sin qui raccolte, i Finanzieri del G.I.C.O. hanno apposto i sigilli a quattro villette attualmente in fase di costruzione site nel Comune di Marsciano. Oltre agli immobili, sono stati sottoposti a sequestro “per equivalente” le risorse giacenti su alcuni rapporti bancari riconducibili agli indagati, per un ammontare di circa 3.000 euro, nonché le quote di una società di proprietà degli stessi, del valore di circa 25.000 euro. Il valore complessivo dei beni cautelati ammonta a oltre 200mila euro.

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